Foto di Ettore Ferrari, via Ansa 

Il nuovo vice capo di gabinetto

Dimettersi? Macché. Delmastro raddoppia e ottiene da Nordio una nomina sperata

Valerio Valentini

Il sottosegretario di FdI avrà un suo uomo fidato accanto: Francesco Comparone. Lui che insieme a Donzelli secondo le opposizioni avrebbe dovuto dimettersi, invece si rafforza. Con la benedizione del ministro della Giustizia

Doveva lasciare, e invece raddoppia. Che Andrea Delmastro non avesse alcuna intenzione di cedere alle richieste di dimissioni delle opposizioni, era parso chiaro. Che il presidio a Via Arenula del sottosegretario meloniano dovesse perfino rafforzarsi, però, era meno scontato. E invece Carlo Nordio ha deciso di avvalersi, come suo vice capo di gabinetto, di quel Francesco Comparone, funzionario parlamentare di lungo corso, che proprio di Delmastro è un uomo fidato. Il decreto ministeriale è già pronto e ora se ne attende la pubblicazione ufficiale, ma Comparone già da qualche giorno è all’opera nel suo nuovo ufficio al dicastero della Giustizia. Affiancherà dunque Giusi Bartolozzi, di estrazione berlusconiana, riequilibrando, per così dire, la composizione politica della prima linea a servizio di Nordio e del suo capo di gabinetto, Alberto Rizzo. Comparone va a sostituire infatti Nicola Selvaggi, a Via Arenula già dai tempi di Marta Cartabia, richiesto nell’ufficio legislativo del ministero guidato da Antonello Mura.

 

Segnale, dunque, di come la posizione di Delmastro nella gerarchia di Via Arenula, a dispetto della gazzarra sul caso Cospito, delle rivelazioni di documenti riservati al coinquilino Giovanni Donzelli, dell’indagine della procura di Roma e tutto quel che ne conseguirà, non s’è affatto indebolita. Anzi, si consolida. Perché Comparone è per tutti, in Transatlantico, “un uomo di Delmastro”. Attribuzione forse sbrigativa, certo, ma non del tutto infondata. Avvocato napoletano, classe ’72, Comparone è da quasi un quarto di secolo uno stimato funzionario di Montecitorio. Dopo aver coordinato la segreteria dell’allora presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi, durante la scorsa legislatura ha assistito proprio Delmastro, con cui già aveva stretto rapporti di stima, nel suo incarico di presidente della giunta per le Autorizzazioni. Si sono separati per qualche mese, i loro sentieri. Ora, con la benedizione di Nordio, si incrociano di nuovo. Chi credeva che il ministro potesse limitare il suo discusso sottosegretario, evidentemente si sbagliava.

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.