L'intervista

“Cara Meloni, sull'Ucraina ascolta il Cav. e Prodi”. Parla Gasparri

Gianluca De Rosa

Il senatore di Forza Italia si lancia in un'impensabile paragone tra i due ex leader di centrodestra e centrosinistra: "Entrambi temono l'escalation e il ruolo Usa"

“Sulla guerra in Ucraina Romano Prodi e Silvio Berlusconi hanno le stesse preoccupazioni”. Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia è l’esegeta più onesto delle parole imbarazzanti del Cav. sulla guerra russa contro l’Ucraina. Non le nasconde, non fa finta di niente come tanti. Semmai, le interpreta, le sfuma cerca di spiegare “che le cose sono più complicate” e che “Silvio è sempre un passo avanti, vedrete”. Ma parlando con il Foglio va oltre, si lancia in un paragone inedito, quasi impensabile. Sostiene insomma che il leader di Forza Italia sulla guerra condivida i timori di quello che per oltre un decennio è stato il suo acerrimo rivale, l’ex presidente del consiglio e fondatore dell’Ulivo Romano Prodi. Ma come? “Certo ho letto le cose che ha detto la scorsa settimana al Corriere, cose giustissime. Ad esempio? “Ha detto che Biden quando è andato a Kyiv doveva fare una tappa anche a Bruxelles, invece, dopo essere andato in Ucraina, ha visto a Varsavia i paesi dell’Est europeo, quelli che, essendo stati sotto il giogo di Mosca per decenni, sono più sensibili alla situazione e sono più diffidenti con la Russia, il resto d’Europa invece lo ha ignorato”. Questo ha detto a Berlusconi? “ Sì – prosegue – ne ho parlato al telefono con il Cav. gli ho detto ‘vedi, tu vieni accusato di dire cose incredibili ma alla fine anche altri sono preoccupati come te’, il dibattito ormai è questo: dove vogliamo arrivare?  Vogliamo o no evitare l’escalation?’ Mi ha chiesto di girargli l’interviste e gliel’ho spedita via e-mail”.


Certo Prodi non sposa le tesi di Putin che difende i russofoni nel Donbass… “Non ho detto questo, ho detto invece che anche lui condivide le preoccupazioni di Berlusconi su un rischio di escalation. L’ho incontrato a un convegno, al margine del quale mi ha detto ‘bisogna stare attenti all’incidente’, io aggiungo che è chiaro che se nel cielo ci sono più aerei da guerra questo rischio sale”. Il senatore di Forza Italia – che pure ripete che “bisogna continuare a fornire a Kyiv le armi e le munizioni che le servono per difendersi” – è  contrario a dar seguito alla richiesta di Zelensky di fornire all’Ucraina aerei da guerra. “Non è solo la mia opinione, anche Tajani, da vicepresidente e ministro degli Esteri che pure segue con lealtà la posizione della premier Meloni, ha le sue perplessità, chiede ‘chi addestra poi gli ucraini per pilotarli?’, e alcuni giorni fa ho letto che anche il nostro Capo di stato maggiore, Giuseppe Cavo Dragone, è molto prudente su questa richiesta Ucraina”. E’ appunto però questa la richiesta che arriva da Kyiv. ““Zelensky – dice Gasparri – è il capo di un paese aggredito e capisco il suo punto di vista. Dobbiamo difendere le buone ragioni del popolo ucraino, ma bisogna stare anche molto attenti. Finora non ci sono stati duelli nei cieli, ma la presenza di aerei moltiplica le possibilità di errore. Su questo la comunità internazionale deve riflettere bene: il tema è l’escalation”.


Intanto dal G20 in India arrivano le parole di Lavrov su Berlusconi: “Un uomo ragionevole che non intensifica le tensioni”. “Lavrov – commenta Gasparri – in questo film fa il ruolo del cattivo, sicuramente è il cattivo, ma non possiamo pensare sia uno sprovveduto…vedo che ha parlato anche con Blinken, ed è un bene, perché bisogna trovare al più presto una soluzione diplomatica a questo conflitto”. Il senatore di Forza Italia sostiene che per ora non si stia andando in questa direzione. “Il comizio di Putin alla Duma martedì scorso, nello stesso giorno in cui Biden faceva sostanzialmente un altro comizio a Varsavia con una scenografia che era a metà tra un film di guerra e Disneyland, mi preoccupano. La sera quando sono tornato a casa ho guardato i tg senz’audio, non ce n’era bisogno, l’estetica dei due comizi era spaventosa, era quella di una guerra. Se a queste immagini, aggiungiamo gli aerei e un po’ di altre armi, cosa viene fuori? La terza guerra mondiale. Se il conflitto deflagra i confini sono molto labili”.