Valentina Cuppi (Ansa)

Ma non mi dire

La presidente del Pd ha scoperto che nel Pd i maschi nominano le donne per opportunismo

Salvatore Merlo

In una straordinaria rivelazione a Repubblica, Cuppi ha attaccato i dem affermando che fanno "solo retorica" sulle donne. Un'illuminazione arrivata guarda caso proprio al termine del suo incarico

Entrata nel Pd nel 2019, dopo due mesi era già diventata “Presidente del Pd”. Carriera fulminea. Straordinaria. Tipo Luigi Di Maio quando passò, all’incirca, dallo Stadio San Paolo alla Farnesina. Il segretario del Pd di allora, Nicola Zingaretti, s’era infatti posto l’obiettivo democratico di tutti i segretari del Pd: “Devo far eleggere una donna”. Seguìto dal solito rovello: “Non è che c’avete una donna?”. Ma sì. Sì che ce l’avevano, i colleghi. Bettini e gli altri. Ce l’hanno sempre una donna. Eccola! Lei. Valentina Cuppi. Come chi? La Cuppi!  

 

Così da tre anni, Cuppi, è presidente del Pd. Ed è all’incirca come le piante, cioè viene su per conto suo: basta, ogni sera, innaffiare. E se siete via, ci pensa il portiere. Adesso però il suo incarico scade, e lei non è stata eletta in Parlamento. Dunque ieri faceva una straordinaria rivelazione a Repubblica. In tono di denuncia. Vibrante. Questa: il Pd fa solo “retorica” sulle donne. “Nelle stanze in cui si decideva davvero io non c’ero mai. C’erano solo uomini di una certa età”. Vecchi per giunta. Ecco. Ora, rispettosamente domandiamo: ma prima, quando i maschi di una certa età la proiettavano tipo razzo lunare, nemmeno un sospettino?

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  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi erasmiana a Nottingham. Un tirocinio in epoca universitaria al Corriere del Mezzogiorno (redazione di Bari), ho collaborato con Radiotre, Panorama e Raiuno. Lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.