Sull'autonomia la presidenza del Consiglio ha alleati fuori, come Bonaccini o Giani, e nemici dentro, come FI. Mentre sul garantismo di Nordio, Calenda e Renzi sono in prima fila. E ancora, fisco e premierato. La trasversalità dell'esecutivo
Dovevano essere il terreno di uno scontro violento e insanabile tra maggioranza e opposizione. Dovevano essere l’occasione giusta per dimostrare la distanza siderale che esiste tra chi si trova al governo e chi il governo lo contrasta. Dovevano essere il campo da gioco perfetto per dimostrare la pericolosità dell’esecutivo, il suo essere una minaccia per la democrazia, per la Costituzione e per l’Italia. E invece, giorno dopo giorno, le quattro grandi riforme che si trovano in cima all’agenda del governo Meloni, nonché le uniche riforme che possono permettere alla maggioranza di centrodestra di costruire un percorso svincolato dalla semplice declinazione degli affari correnti, sembrano essere destinate a lacerare non tanto l’Italia quanto l’opposizione.
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