Foto di Davide Gennari, via Ansa 

urne pronte

Elezioni 2022, gli articoli del Foglio per orientarsi

Redazione

La campagna elettorale è giunta al termine: ecco i programmi, i leader, i loro consiglieri e le prospettive sul futuro governo che ci attende

La prima estate elettorale della storia italiana è finita. Domenica si vota, questa volta per un giorno solo: le urne resteranno aperte dalle 7 alle 23. Vedranno contendersi il favore degli italiani le due coalizioni opposte: quella di centrodestra, composta da Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati e quella di centrosinistra, che vede uniti il Partito democratico, +Europa e l'alleanza Verdi-Sinistra italiana. A opporsi al bipolarismo ci hanno pensato due importanti forze politiche: una, creata è quella composta dal sodalizio di Azione e Italia viva; l'altra sono i 5 Stelle, ovvero quello che rimane dei grillini dopo le divisioni interne seguite alla caduta del governo di Mario Draghi, guidati dall'ex primo ministro Giuseppe Conte e che in occasione delle ultime elezioni del 2018 erano risultati primo partito. 

Le ultime previsioni sono state tutte concordi nel prevedere la vittoria della coalizione di centrodestra, motivo per cui si è scritto tanto delle divisioni interne ai partiti di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, così come dei loro reciproci malumori. E la leader di FdI, attaccata su più fronti - dal segretario del Pd che ha usato come cavalo di battaglia il presunto pericolo per la democrazia che deriverebbe dalla sua vittoria - appare oggi come la figura politica vincitrice della campagna. Al Foglio ne abbiamo scritto, anche in relazione al leader leghista che negli ultimi tempi non ha lesinato attacchi alla leader, accostandola più volte all'avversario Enrico Letta. 

 

 

Ma all'interno del partito di Giorgia Meloni, abbiamo anche messo a fuoco figure come Giovanbattista Fazzolari e Guido Crosetto.

 

Se FdI stravincesse come primo partito e si conquistasse un'ampia maggioranza di governo, insieme alla coalizione, darebbe vita a una politica economica di cui abbiamo scritto qui. 

 

Anche all'interno del secondo partito del centrodestra si sono consumate liti che non promettono lunga vita a Matteo Salvini, se il risultato elettorale dovesse rivelarsi deludente. Qui abbiamo ricostruito gli uomini del leader leghista (quelli di cui si fida).  

 

Dall'altro lato, a sinistra c'è un Meloni, ma si chiama Marco, ed è invece l'uomo di cui si fida Enrico Letta.

 

C'è poi chi, come Carlo Calenda, in un'intervista al nostro giornale, non ha mai smesso di credere in un buon risultato elettorale e nel suo ideale di "terzo polo", ovvero di alternativa valida a chi per lui non sarebbe mai adatto a governare: ovviamente, Giorgia Meloni.