Foto LaPresse

Previsioni e malelingue

Renzi esclude accordi con la destra: "Se Meloni premier staremo all'opposizione"

Alberto Cantoni

Il leader di Italia Viva smentisce le insinuazioni e attacca la campagna elettorale “masochista” del Pd: “È molto efficace, ma per Fratelli d'Italia"

Chi pensa che alla fine il Terzo Polo dialogherà con la destra salita al governo, “è in malafede”. Lo assicura il leader di Italia Viva Matteo Renzi, in un’intervista su Repubblica. “L’unica alternativa per bloccare Meloni – piuttosto – è che il Terzo Polo faccia più del 10 per cento per giocare in Parlamento un ruolo decisivo”. Secondo l’ex presidente del Consiglio, il Pd di Enrico Letta Sta facendo di tutto” per aiutare Giorgia Meloni “con una campagna elettorale masochista”, nonostante su temi come Europa, atlantismo e globalizzazione le sue idee cambino una volta all’anno.

“Malafede”: il riferimento più immediato va al ministro del Lavoro Andrea Orlando, che nei giorni scorsi, su La Stampa, aveva fatto intendere che Renzi e Carlo Calenda stavano già intessendo relazioni con Meloni e Salvini. Se non dovessero entrare direttamente nel governo, “forse”, il Terzo polo “scommetterà su un processo di normalizzazione della destra, dicendo che sono loro i garanti”.

Renzi ci tiene a smentire tutto, spiegando che quando Salvini provò dal Papeete a prendersi i pieni poteri, l’allora gruppo dirigente del Pd aveva già l’accordo con la destra per andare alle elezioni. “Siamo stati noi a fermare quell’inciucio. E quando mi hanno proposto di fare il presidente del Senato, in cambio del voto alla Casellati, ho spiegato che io non mi faccio comprare con una poltrona. Se c’è Draghi saremo in maggioranza, se c’è Meloni saremo all’opposizione”.

Per il politico fiorentino, il progetto del Terzo Polo è troppo importante per sporcarlo con meschine questioni personali. “Per questo ho scelto di fare un passo di lato, mettendo l’ambizione personale in secondo piano rispetto al sogno collettivo". Si dice contento di starsene dietro le quinte, per una volta. Un Renzi nelle retrovie che però non si tira indietro dall’attaccare il suo ex partito. "Letta, divorato dal rancore, sta facendo una campagna elettorale molto efficace. Ma efficace per la Meloni".