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Così Lega e FdI litigano su Facebook per stabilire chi inciucia più forte

Valerio Valentini

"Odore di inciucio?", si è chiesto sul suo profilo Enrico Montani, senatore del Carroccio uscente e ricandidato alla Camera da Matteo Salvini, commentando il dibattito, e le buone maniere, tra Letta e Meloni. Pronta la reazione di Fratelli d'Italia: "Ad aver inciuciato con il Pd è stata la Lega, non noi"

“Inciuciate?”. “Ma voi avete inciuciato già”. “E voi inciucerete”. Sembra uno scambio di accuse tra due ipotetici personaggi di Eduardo. Ma qui il teatro c'entra poco. E del resto pure l'ambientazione è lontana da quella cara a De Filippo, a dispetto del lessico usato. Perché la baruffa sull'inciucio si svolge nelle valli piemontesi: tra Verbania e Vercelli, per l'esattezza, anche se tutto si svolge nel terreno fluido dei social. A innescare la zuffa è Enrico Montani, senatore della Lega uscente e ricandidato alla Camera da Matteo Salvini in vista del 25 settembre. Chiosa su Facebook il duello, considerato forse fin troppo amichevole, tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta. “Non ce la fanno a litigare”, si legge nel post condiviso. E poi, l'insinuazione: “Brutto segnale per il centrodestra, odore di inciucio? Non ci posso credere”.
 

 

E tanto basta per richiamare sul suo profilo i luogotenenti locali di Fratelli d'Italia, che col profilo ufficiale della Fiamma della provincia di Vercelli, replicano a brutto muso: “Veramente, allo stato, ci pare che ad aver inciuciato con il Pd, sia stata la Lega non certo FdI”. Montani non si scompone: “Adesso tocca a voi”, risponde. Ma i patrioti vercellesi non la prendono bene. “Mi pare che Giorgia Meloni l'abbia escluso categoricamente. E poi perché mai? Pensi che il centrodestra non avrà i numeri?”. Al che Montani: "Perché non volete lo scostamento per salvare le aziende e le famiglie dal caro bollette?”, incalza il senatore leghista, pizzicando gli alleati meloniani proprio sul nervo che in mattinata lo stesso Salvini, con un messaggio diramato sulle chat del gruppo, aveva indicato: i tentennamenti di Donna Giorgia sullo scostamento. E di lì parte una disquisizione sulla finanza pubblica che tuttavia non risolve la faccenda, se è vero che a un certo punto un simpatizzante meloniano arriva a rinfacciare a Montani una sua vecchia storiaccia di presunti debiti inevasi, una faccenda che risale ai tempi in cui il leghista presiedeva il Verbania Calcio.

 

E così, in questa escalation diplomatica, a un certo punto arriva anche Andrea Delmastro, deputato di FdI, pretoriano piemontese della Meloni e responsabile Giustizia del partito: “Non ti preoccupare”, scrive a Montani. “Noi non governeremo mai con Pd e M5s. Noi non lo abbiamo mai fatto, noi non lo facciamo, noi non lo faremo mai”. E insomma, la mezza scazzottata social lascia evidentemente intravedere i fantasmi che, più o meno strumentalmente, Lega e FdI agitano ciascuno davanti agli elettori dell'altro: chi inciucerà con chi? Che è un'accusa curiosa, dal momento che, in teoria, Meloni e Salvini sarebbero due alleati che si dicono pronti a governare.

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.