Il caso

"Sostegno all'Ucraina". Meloni si impone sugli alleati. Scambio autonomia-presidenzialismo

Simone Canettieri

Prime intese al tavolo per il programma del centrodestra. FdI ottiene da Salvini e Berlusconi l'appoggio a Zelensky

dal nostro inviato a Cervia

Il risultato politico lo ottiene, almeno a parole, Giorgia Meloni: nel programma elettorale del centrodestra ci sarà il sostegno all'Ucraina, e dunque la condanna all'invasione della Russia, su cui Matteo Salvini ha posizioni abbastanza ondivaghe (eufemismo) che spesso hanno fatto il paio con le parole del Cav.

Il tavolo del centrodestra, convocato per buttare giù i capisaldi della coalizione, inizia a camminare. E dà la sensazione che tutti - FdI, Lega e Forza Italia più i centristi - marcino uniti nel giorno del grande caos fra il Pd di Letta e Azione di Calenda nel campo del centrosinistra.

Dunque Ucraina sì. Ma anche Autonomia differenziata, cavallo di battaglia di Luca Zaia, arrivato qui alla festa della Lega a Cervia, con Matteo Salvini che nel frattempo è in tour nel Veneto. 

In cambio Meloni sembra aver ottenuto il via libera al presidenzialismo, pallino della casa. 

Su fisco e pensioni mancano ancora punti di contatto. Il tavolo si riunirà nei prossimi giorni. 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.