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L'intervista

Fassino: "Draghi vada avanti. Il M5s resta un interlocutore del campo largo"

Annalisa Chirico

Il presidente della commissione Affari esteri della Camera rimbrotta i grillini riluttanti ma senza esagerare. Ed esclude il voto: "L'Italia ha bisogno di un governo in grado di funzionare nella pienezza dei poteri"

“I 5Stelle restano i nostri interlocutori per il campo largo”, usa toni pacati e distensivi Piero Fassino, presidente della commissione Affari esteri della Camera, già sindaco di Torino e ministro, nonché ultimo segretario dei Ds (sino alla confluenza nel Pd, a.d. 2007). Fassino rimbrotta i grillini riluttanti, ma senza esagerare. “E' evidente che il M5S deve risolvere un dilemma irrisolto: ripiegare sull’originario spirito antagonistico mettendo in discussione la presenza in maggioranza oppure portare a compimento il percorso sin qui intrapreso per abbracciare una vera e solida cultura di governo”.

 

Onorevole Fassino, lei non trova che Giuseppe Conte e i suoi stiano facendo una figura “barbina”, per citare il ministro degli Esteri Luigi Di Maio?

“Il momento è complicato. I 5Stelle devono chiarire a se stessi chi e cosa vogliono essere. La scelta di Di Maio e dei sessanta parlamentari che lo hanno seguito è chiaramente improntata all’assunzione di una cultura di governo. Io mi auguro che la non partecipazione di 5 stelle al voto sul decreto Aiuti consenta di andare avanti. L'Italia attraversa una fase assai delicata: c'è una guerra che ci coinvolge, la crisi energetica che mette in crisi famiglie e imprese, la pandemia non ancora sconfitta, il Pnrr in pieno esercizio. Le questioni sono di tale rilievo da sconsigliare qualunque vuoto di potere che, dato il momento, metterebbe in difficoltà economiche e sociali l’intero Paese. Non si può scherzare con il fuoco”.

 

La crisi è stata innescata dai grillini per l'opposizione al termovalorizzatore di Roma: voi del Pd siete sempre sicuri di costruire con loro il “campo largo”?

“Per noi restano un interlocutore, esattamente come Leu, Insieme per il futuro, il nuovo movimento di Di Maio, e anche Azione, +Europa e Italia Viva.Il campo largo deve fondarsi su un progetto per il futuro dell'Italia, senza veti e atteggiamenti pregiudiziali. Le convergenze vanno verificate sui temi concreti e sulle aspettative degli italiani. Dopodiché, mi lasci dire, le nozze si fanno in due. Noi vogliamo includere, se poi qualcuno ritenesse di fare altre scelte…”.

 

Resta il fatto che, senza il M5S, il governo avrebbe una maggioranza autonoma...

“Siamo contrari a qualsiasi forma di esclusione delle forze che costituiscono l'attuale maggioranza, a partire dai 5Stelle che in Parlamento continua a essere il primo gruppo. L'Italia ha bisogno di un governo in grado di funzionare nella pienezza dei poteri e con il consenso parlamentare più ampio”.

 

Lega e Fdi spingono per le urne.

“La posizione di Giorgia Meloni non sorprende dal momento che Fdi è all'opposizione dall'inizio della legislatura. Fatico a comprendere la Lega che ha condiviso ogni provvedimento di questo governo. Se per loro, nel quadro delle emergenze nazionali e internazionali già citate, la priorità restano le elezioni, dovranno spiegarlo ai cittadini”.

 

Se salta tutto, il presidente della Consulta Giuliano Amato potrebbe traghettare il paese verso il voto anticipato?

“Amato è certamente una riserva della Repubblica. Ciò che accadrà è nelle mani di Sergio Mattarella. Io mi auguro che Draghi continui a guidare l’Italia”.

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