Il caso

M5s, la cena di Conte con i fedelissimi: "Andiamocene". "Restiamo"

Simone Canettieri

Dopo la congiunta in 50 parlamentari vanno a cena con l'ex premier. Smarrimento generale, si mangia e si beve per dimenticare

Ore 3 di notte, Giuseppe Conte esce provato ma sereno dalla cena con un gruppo di parlamentari M5s da Maxelà, tana dei politici a due passi dalla Camera, dopo l'assemblea congiunta.  Si mangia e si beve fino a tardi per dimenticare, per cercare un approdo e forse un futuro. Ecco il capo del M5s. Presidente a luglio i giornalisti potranno andare in ferie oppure bisognerà stare tutti qui per la crisi? "Andate, andate al massimo vi chiamo io se succede qualcosa", risponde l'ex premier a chi gli chiede se entro il mese uscirà dal governo Draghi. L'appuntamento serve a serrare i ranghi, anzi i ranghetti. Perché il gruppo non è più sterminato come una volta. 

 

Ci sono Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, Alessandra Todde ma anche Stefano Buffagni, tra i pochi a voler restare al governo: "C'è un tema di tenuta di governo, certo ma soprattutto  del Paese in vista dell'autunno. Bisogna preparsi a diversi scenari. Sono discorsi complicati". L'ex sottosegretario è abituato a essere minoranza nel partito, ma spesso ci prende. C'è aria di Nostalgia, intesa non come il libro di Rea diventato film con Martone. Ma in molti evocano i tempi belli gialloverdi "quando contavamo qualcosa, poi è arrivato il Pd e non ci hanno fatto più toccare una palla".

Il resto del tavolo - si mangia carne, si beve vino bianco, si mandano via dispiaceri con i gin tonic - spinge per mollare tutto e andarsene. Riccardo Tucci, deputato al primo mandato: "E' inutile, cosa ci stiamo a fare? Andrà sempre peggio". Francesco Silvestri: "Aspettiamo le risposte di Draghi alle nostre richieste". Ma davvero pensate che il premier potrà accontentarvi fino in fondo? "Se l'è segnata dopo lo stop al Quirinale".

Volano i cin cin. Si beve per affogare le scissioni? Manca una strategia, vista da fuori.  Oggi si vota la fiducia alla Camera al dl Aiuti, ma in Senato che succederà? "E chi lo sa!", risponde Michele Gubitosa, vicepresidente dal portafoglio importante. Chi pagherà questa cena? "Gubitosaaa, come sempre", scherzano le onorevoli grilline.

Dentro i contiani, fuori  una pattuglia scanzonata di dimaiani. Spunta una chitarra ed ecco Sergio Battelli, immancabile menestrello delle notti romane. "Se vuoi ti canto insieme a te non ci sto più", gioca rivolgendosi a Riccardo Ricciardi, il Che Guevara di Conte con lo sguardo da Raz Degan.

Altri parlamentari di Insieme per il futuro: Simone Valente,  Gianluca Vacca,  Davide Serritella. Sembrano sollevati.

Oggi, tra le altre cose,  era il compleanno di Di Maio. "Gli ho telefonato per fargli gli auguri", dice Buffagni. Allora passerà con lui? "Io sono una persona seria". A questa cena ci potrebbero essere diversi traditori, tira un po' questa aria. Chi lo tira da una parte, chi lo strattona dall'altra. 

Davide Crippa, che ha l'ingrato compito di governare un gruppo ingovernavibile, è visibilmente provato da una giornata pesantissima. Un po' di tensione con il cronista che scatta qualche foto. Ci sta, sono ore complicate.  Conte viene avvicinato dai lavapiatti del ristorante per la foto ricordo. Sono ragazzi cingalesi. Gli chiedono un selfie. "Chissà se almeno possono votare", è il commento simpatico dei grillini che assistono alla scena. 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.