L'indiscreto

Razov convocato dalla Farnesina dopo gli attacchi a politici e media italiani

Simone Canettieri

Iniziativa del ministro Di Maio e del governo dopo le ultime dichiarazioni dell'ambasciatore russo. Alle 11 il colloquio con Sequi 

 Sergej Razov è stato convocato questa mattina dalla Farnesina. L'ambasciatore russo in Italia alle 11 ha avuto un colloquio con Ettore Sequi, segretario generale del ministero degli Esteri. Il quale al nome del governo italiano ha chiesto chiarimenti al diplomatico dopo le ultime dichiarazioni su media e politici italiani.

 

L'iniziativa di convocare Razov parte da Luigi Di Maio, titolare del dicastero degli Esteri,  ed è stata concordata con Palazzo Chigi. 

Razov in questi ultimi giorni è stato molto al centro della cronache. Da una parte per i suoi incontri con Matteo Salvini per organizzare la missione a Mosca del leader della Lega, dall'altra per le parole molto aggressive nei confronti della politica e dalla stampa italiana. Lo scorso 2 giugno non è stato invitato dal Quirinale alla cerimonia per la festa della Repubblica. Un caso che ha fatto scattare la reazione del rappresentante di Vladimir Putin in Italia. "Le relazioni si sono deteriorate non per nostra scelta - ha detto in un'intervista a Lapresse - Questo tentativo dei media italiani di dipingere la missione umanitaria russa in Italia come un’operazione di spionaggio danneggia le relazioni tra Mosca e Roma". 

 

Sempre Razov ha attaccato: "In meno di due anni, il nostro aiuto è stato dimenticato. Sembra che le nostre controparti italiane abbiano la memoria corta. Una linea di comportamento così servile e miope non solo danneggia le nostre relazioni bilaterali, ma dimostra anche la moralità di alcuni rappresentanti delle autorità pubbliche e dei media italiani". Parole che hanno provocato la reazione del governo italiano con la convocazione questa mattina del diplomatico.

 

Questo il resoconto dell'incontro nella nota diramata della Farnesina: "L'ambasciatore Sequi ha rinnovato la condanna per l'ingiustificata aggressione all'Ucraina da parte della Federazione Russa. Egli ha ribadito l'auspicio del governo italiano che si possa giungere presto a una soluzione negoziata del conflitto su basi eque e di rispetto della sovranità ucraina e dei principi del diritto internazionale. Ha infine sottolineato l'importanza di definire rapidamente un'intesa per sbloccare le esportazioni di grano dai porti ucraini al fine di evitare gravi conseguenze per la sicurezza alimentare globale".

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.