Il personaggio

"Ghe pensi mi": Salvini a Varsavia per aiutare i profughi in fuga dalla guerra di Putin

Valerio Valentini

Alla fine il capo della Lega è partito: prima tappa in Polonia, poi forse si spingerà più a Est verso l'Ucraina. Con lui il parlamentare europeo Campomenosi e Gianmarco Oddo, funzionario leghista a capo di un'associazione no profit

Destinazione Varsavia, e poi forse anche più a est, al confine con l'Ucraina, là dove passa la frontiera più tribolata del mondo. Matteo Salvini è in volo. Partito di buon mattino, seguendo una tabella di marcia preparata da Marco Campomenosi, il capogruppo della Lega al Parlamento europeo. L'obiettivo è quello di portare aiuti umanitari ai rifugiati ucraini che scappano dalle bombe di Putin, e che proprio in Polonia si stanno riversando. Il che è anche un diversivo, ovviamente, per il leader del Carroccio: stretto nella morsa di una simpatia troppo a lungo esibita per Putin e di una condanna verso l'invasione militare che, per quanto ambigua, non può non essere condivisa, Salvini si vota al pacifismo. "Con atti concreti, non con chiacchiere", dicono dal suo cerchio magico.

Ed ecco, allora, il viaggio di oggi. A fare da punto di riferimento, logistico e operativo, è Gianmarco Oddo. E' lui, assistente parlamentare dell'eurodeputato leghista Antonio Rinaldi (quello del "Basta Euro", "Basta Europa"), a essere già sul terreno. E' lì, infatti, con la sua associazione Manalive, una organizzazione no profit che dal 2019 si occupa di aiuti umanitari, dall'Africa all'Albania, e ora sul fronte orientale. "I volontari porteranno aiuti umanitari, prevalentemente medicinali", spiegano da Manalive. Nell'ambito della stessa missione - si apprende - saranno portati in salvo in Italia anche alcuni profughi ucraini.

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.