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Sondaggi e paradossi: il governo Draghi piace più all'elettorato della Meloni che non a quello di sinistra

Francesco Corbisiero

Le rilevazioni di Sociometrica e Format Research mostrano il cortocircuito a sinistra sull'ex capo della Bce. E poi il no sul Quirinale: circa il 70 per cento degli italiani vorrebbe che il premier restasse a Palazzo Chigi. Promosso l'operato del governo su economia e contrasto alla diffusione del virus. L'effetto Draghi sul contesto politico italiano

Una risorsa di cui la Repubblica sbaglierebbe in ogni caso a privarsi. Questo il profilo che emerge dal sondaggio commissionato in modo congiunto a Sociometrica e Format Research dall’associazione Libertà Eguale. L’oggetto della ricerca riguarda il fattore di novità introdotto da Mario Draghi all’interno del contesto politico italiano. Gli istituti hanno sottoposto il proprio questionario a un campione di 1.000 intervistati, in grado quindi di rappresentare a campione la popolazione italiana adulta secondo criteri di residenza geografica, sesso, età e attività lavorativa.

 

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La ricerca conferma quanto da tempo è noto riguardo i principali temi e scenari dell’attualità politica, ma riesce a portare alla luce anche qualche aspetto di rilievo. Per esempio, per quanto riguarda il futuro prossimo del presidente del Consiglio, oltre il 70 per cento preferirebbe che restasse a Palazzo Chigi, solo il 12 per cento vorrebbe che continuasse la sua esperienza politica dal Quirinale, mentre circa il 18 per cento non lo ritiene adatto ad alcuna delle due vesti istituzionali.

 

 

Nel complesso, il premier è considerato un leader autorevole, intelligente e competente, anche se è considerato un po’ freddo e poco empatico. 

 

 

Ma il gradimento dell’operato del governo si conferma solido: tra pareri molto positivi e abbastanza positivi, supera la soglia del 55 per cento. Al contrario, i giudizi critici ammontano al 19 per cento, mentre quelli apertamente contrari ai aggirano intorno al 24 per cento.

 

 

Da qui in poi comincia comparire qualche sorpresa. Perché, se i più entusiasti sostenitori del capo del governo sono gli elettori di Pd, Forza Italia e Azione, i più scettici all’interno dello spettro politico non corrispondono all’opposizione vera a propria, ossia agli elettori di Fratelli d’Italia. Per paradosso, i più scontenti verso il governo sono i sostenitori di un partito che proprio della maggioranza fa parte, esprimendo un ministro, per di più di rilievo come il titolare della Salute Roberto Speranza, e ricoprendo anche alcune caselle in ruoli di sottogoverno: si parla di Articolo 1 - Sinistra italiana.

 

 

Quanto alle misure per evitare la diffusione del virus e di rimettere in moto la macchina dell’economia italiana, il green pass è promosso a pieni voti: oltre il 65 per cento degli intervistati risponde di essere molto o abbastanza favorevole, i contrari o abbastanza contrari corrispondono a circa il 21 per cento. In relazione all’appartenenza politica, i numeri parlano di un favore maggiore incontrato dalla misura presso i sostenitori del Pd e un minore convincimento presso i supporter di Fratelli d’Italia. E ben il 48 per cento degli indecisi di dice convinto della sua necessità.

 

 

Anche la distribuzione di persone vaccinate in rapporto al partito politico mostra qualche dato imprevisto: una parte consistente degli elettori leghisti sulla vaccinazione personale fa una resistenza maggiore di quella degli elettori dei partner di coalizione di Fratelli d’Italia.

 

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