Maro Draghi (Ansa)

Il sondaggio

Un italiano su cinque vuole Draghi al Quirinale. A patto che non ci siano elezioni anticipate

Redazione

Grande prestigio internazionale, lungo corso istituzionale, né di destra, né di sinistra: sono le principali qualità richieste al prossimo presidente della Repubblica. Il Pd è il primo partito, ma la coalizione di centrodestra raccoglie maggior consenso

Grande prestigio internazionale, un lungo corso istituzionale e possibilmente non collocato, o percepito, come di destra o di sinistra: sono queste le principali caratteristiche che dovrebbe avere il prossimo inquilino del Quirinale secondo gli italiani. È l'identikit tracciato da un sondaggio di Quorum/YouTrend per SkyTg24, un profilo che, a precisa domanda, corrisponde a quello di Mario Draghi per quasi un cittadino su cinque. 
 

 

Ma praticamente la metà degli italiani, il 49 per cento secondo la rivelazione, preferirebbe evitare scossoni politici e si dice contraria all'ipotesi Draghi presidente della Repubblica, se questo significasse elezioni anticipate. Una prospettiva vista invece di buon grado nel 43 per cento dei casi.

E se non fosse l'ex presidente della Bce a succedere a Sergio Mattarella, il preferito è Silvio Berlusconi per il 10 per cento degli intervistati, seguito da Emma Bonino (8 per cento dei consensi), da Romano Prodi, al 5 per cento, così come il ministro della Giustizia Marta Cartabia, che proprio nelle ultime ore ha incassato parole di stima bipartisan, dalla Lega al Pd. 
 

 

Lo scenario politico: Pd primo partito mentre un italiano su due ha fiducia nel governo Draghi

 

Sul fronte parlamentare è il Partito Democratico, ad oggi, quello con i maggiori consensi: oltre il 20 per cento degli elettori, che sommati a quelli del M5s (15,8 per cento) e delle sigle si sinistra (4,3) porterebbe la colazione progressista intorno al 40 per cento. Mentre il secondo partito più apprezzato è Fratelli d'Italia (19,8), che conferma il trend delle ultime settimane, davanti alla Lega (al 17. 8), ed è la principale forza di centrodestra. Forza Italia si ferma al 7 per cento, con la coalizione che arriverebbe al 45 per cento circa, considerando solo i primi 3 partiti.
 

 

Al centro, balla circa un 10 per cento in cui non c'è una forza politica in grado, almeno secondo questa rilevazione, di emergere sulle altre: nessuna tra Italia Viva, Azione e +Europa supera il tetto del 3 per cento. Il partito di Matteo Renzi è tuttavia tra questi quello messo meglio, arriva al 2.8 per cento. Ma più di un italiano su tre si dichiara indeciso o vorrebbe astenersi, un'ulteriore conferma del clima di incertezza e sfiducia che avvolge la politica, ma segno anche che esiste un ampio spazio di consenso che può essere intercettato da qui alle prossime elezioni.

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