In Puglia nasce il piccolo Ulivo di Emiliano. Tra populismo e i timori del Pd

Michele De Feudis

Il governatore lancia a Bari “Insieme per la Puglia”, cartello elettorale del suo mondo civico come laboratorio per costruire la terza gamba del centrosinistra. I dem locali non ci stanno, Boccia fa il mediatore: “Non è tempo per criticoni. Chi non è qui è con Salvini e Meloni”

Michele Emiliano si fa il suo cartello elettorale personale, modello “piccolo ulivo” sulla carta per aiutare “il centrosinistra a vincere le politiche” in realtà per affermare come l’aggregazione che ha assemblato, contaminata dal civismo di ogni colore, sia indispensabile al campo progressista per avere una terza gamba oltre Pd e M5S: il governatore ieri ha presentato in un albergo - davanti a quasi settecento persone stipate in una sala - il progetto “Insieme per la Puglia e per l’Italia”, formula civica benedetta da Francesco Boccia, responsabile enti locali del pd presente sul palco, ma contestata da una parte di classe dirigente dem. Non a caso il senatore Dario Stefano, autosospeso dal partito, paventa il rischio per il neonato “ulivino” di prendere il batterio della Xylella populista e trasformista, e così ha attaccato parlando di un Pd Puglia asservito “al disegno egemonico di civismo trasversale di Emiliano”.

 

Quanti rami ci sono nel miniulivo dello sceicco Emiliano? Il parterre dell’evento raccoglie tante anime: c’è Totò Ruggeri, storico tesoriere dell’Udc, l’ex sottosegretario berlusconiano-alfaniano Massimo Cassano (celebre per la battuta “la Puglia è più di destra della Germania nazista”), l’ex sindaco di Taranto Rinaldo Melucci (la cui giunta è stata mandata a casa anche dai civici emilianisti), ex consiglieri comunali di An, la soubrette Manila Gorio e Giovanni Procacci, ex europarlamentare e consigliere del presidente. Proprio quest’ultimo, una sorta di Bettini emilianista, chiarisce i termini del progetto: “Il Pd è umiliato da chi lo vuole isolato. Il civismo invece rafforza il Pd, non lo depaupera”. Poi la formula magica: “Facciamo come Prodi, che realizzò l’ulivo”. Sulla stessa linea, ma con più malizia, c’è proprio Francesco Boccia, proconsole lettiano per gli Enti Locali: “Chi non sta qui, sta con la Meloni e  Salvini”. E ai critici ribatte: “Emiliano è stato il primo segretario del Pd pugliese. Lavoriamo alla costruzione di un campo largo. Il Pd senza coalizione non può farcela, ma tutti gli altri senza i dem non costruiscono nulla”. E già immagina che i civici emilianisti si iscrivano de facto alle agorà democratiche. Infine una stoccata a Dario Stefano e ad Andrea Marcucci che aveva invitato Letta a uscire “dal suo isolamento”: “Non mi piace chi sale su una pedana e dà indicazioni criticando gli altri. Aspetto alternative, anche da Stefano. Marcucci? Qui c’è un problema di eccesso di partecipazione. Non è tempo di criticoni ma di chi lavora per aggregare”.

 

La sintesi del laboratorio appena inaugurato è questa per Emiliano (già pronto a far asso-pigliatutto sulle future liste del 2023): “Sono un elettore e un militante del Pd. La storia della Puglia, però, è stata cambiata da grandi liste civiche che hanno continuato a guardare al centrosinistra. Una giornata così si potrà ripetere in ogni regione d'Italia dove il civismo avrà le caratteristiche sufficienti a costruire alleanze per non far andare il Paese in mani sbagliate.  Ora con “la coalizione per l’Italia” puntiamo a vincere le elezioni politiche, con una alleanza sulla condivisione di programmi e valori della costituzione”. Emblematici i primi due relatori della convention: Alessandro Delli Noci, assessore regionale del partito Con, già enfant prodige della destra salentina, e Laura Marchetti, accademica e in passato sottosegretario di Rifondazione comunista. Ecco, con Emiliano tutto si tiene.

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