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Centrodestra da riformare? Un girotondo (nel giorno del Cav. a Roma)

Lorenzo Sassi

Si apre il confronto dopo la sconfitta alla elezioni amministrative. Come rilanciare la coalizione? Parlano Ciriani (FdI), Cesa (Udc), Bongiorno e Romeo (Lega)

Nel centrodestra è il giorno del confronto tra i leader dopo la sonora batosta alle elezioni amministrative. Ma quali sono le posizioni dei partiti a riguardo? 

Il senatore di Fratelli d’Italia Luca Ciriani ammette la sconfitta: “Per quanto riguarda i risultati elettorali, possiamo migliorare”. Ma elenca anche i punti di forza: “In quanto blocco sociale, però, il centrodestra esiste ed è largamente maggioritario. Basta solo organizzarci e coordinarci meglio”.

 

Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc, concorda: “C’è bisogno di rimettere ordine nella coalizione e di rilanciarla”. E parla dell’importanza dei moderati: “Sono loro che non sono andati a votare ultimamente. Berlusconi dovrà rilanciare la parte più centrista”.

 

Sullo spostamento del baricentro l’ex ministra della Pubblica amministrazione e senatrice della Lega Giulia Bongiorno si mostra in disaccordo: “Si tratta di battere l’astensionismo con proposte concrete” puntualizza al Foglio. E sottolinea: “In realtà il centrodestra è molto più compatto e meno estremista di quanto vorrebbero far credere i giornali”.

“Serve una maggiore coesione” taglia corto Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato. E continua: “La proposta di federazione lanciata da Matteo Salvini andava in questa direzione. Ma continuiamo a dire no al partito unico del centrodestra, perché appiattirebbe le diversità che esistono tra i partiti e che rappresentano una ricchezza”.