Paragone umilia il M5s: "A Milano valgo più di loro. Conte? Fa il socio di minoranza del Pd"

Valerio Valentini

Il senatore ex grillino scavalca la contiana Pavone nel capoluogo lombardo, e punta a entrare in Consiglio comunale predicando l'italexit e l'antivaccinismo . "Il Movimento? Le ha sbagliate tutte, pur avendo la premiership e i giornali a favore"

La soddisfazione, dice lui, prescinde dal senso di rivincita. "Sono felice perché due mesi neppure esistevamo, come movimento politico, e ora rischiamo di entrare in Consiglio comunale a Milano". E però basta sollecitarlo un attimo, Gianluigi Paragone, perché si distragga per qualche minuto dall'ansia dello spoglio e si lasci andare. "Ai miei ex compagni del M5s che volete che dica? Le hanno sbagliate tutte", ci spiega il senatore lombardo, che col suo simbolo ("Paragone sindaco") e affiancato dalla lista "Grande nord"), ora rischia il colpaccio. Lui, col suo propugnare l'italexit, col suo ammiccare ai No Vax, sta appena sopra al 3 per cento, lo sbarramento che separa i sommersi dai salvati, e il M5s, con la carneade Layla Pavone, rimane inchiodata al 2,8. 

E' la sua vendetta?

"Ma no, perché mai?".

Perché dal M5s fu costretto a uscire denunciandone l'annacquamento delle battaglie identitarie. 

"Le hanno sbagliate tute, certo. Ma questo a prescindere da quel che io dicevo. Hanno espresso per due volte un premier, hanno guidato per quasi tre anni il ministero dello Sviluppo economico. Qualsiasi partito sarebbe riuscito ad accreditarsi un poco agli occhi dell'elettorato milanese".

Conte a metà agosto scrisse anche una lettera sul Corriere della Sera: disse che il suo M5s avrebbe messo radici al nord.

"Figuriamoci. Per settimane, sotto a Beppe Sala e Luca Bernardo, i grandi giornali continuavano a inserire la Pavone come terzo incomodo. Non si erano accorti che la crisi del M5s era già irreversibile, il tracollo scontato. E ora come terza forza ci siamo noi".

E il M5s?

"Non esiste più. A Bologna, dove cinque anni fa ottennero il 16 per cento, ora galleggiano intorno al 3. A Trieste, città del ministro Patuanelli, vengono superati anche dalla lista No Vax. Ormai hanno un unico obiettivo".

Sarebbe?

"Annaspano per diventare il socio di assoluta minoranza del Pd per poter dire di avere un poco vinto pure loro. Ora però scusatemi, torno a seguire lo spoglio".

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  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.