Fango a sinistra
Cerno: "La Bestia è anche a sinistra, ma si nasconde. Il caso Morisi? Illumina un Salvini debole"
"Il leader della Lega ha perso di credibilità ma mica per Morisi", dice il senatore dem. E ancora: "Pillon non lo votano più neanche i cardinali di destra"
“Salvini ha perso credibilità al nord ma mica per Morisi”, ci dice Tommaso Cerno, ex condirettore di Repubblica oggi eletto nel Pd, “Secondo lei un paese come il nostro può essere modificato da un demente a cui piacciono i rumeni e non ha il coraggio di dirlo, e che fa una cazzata e viene fuori una piccola vicenda giudiziaria? Il caso Morisi è come la cuccia del cane della Cirinnà. Quello ha fatto una festa e gli è costata cara, succede a tanta gente, la droga è dappertutto”. Per Cerno la vicenda Morisi con la coca nei libri, il cagnetto dei vicini che abbaia alle marchette in fuga per la provincia di Verona e il flacone di GHB rimpallato tra l’ex tecnico del computer della Lega e i due escort, mette più in luce le fragilità esistenziali di Salvini che quelle di Morisi, seppure sia quest’ultimo ad aver alimentato per anni una gogna social contro tossicodipendenti, immigrati e omosessuali. Fino al momento in cui s’è trovato tutte e tre le categorie in salotto. Pagando. “Se questa storia fosse successa tre o quattro anni fa - continua - avrebbe illuminato un leader forte che probabilmente avrebbe messo in castigo il ragazzo cattivo, oggi invece illumina un leader debole”.
Pillon però attacca duramente Morisi, si può dire che si consuma uno scontro interno al partito tra corrente Mykonos e corrente papalina?
“Pillon non lo votano più neanche i cardinali di destra. Il tema vero è se il patto di governo che la Lega ha fatto da vent’anni in Lombardia e in Veneto, le due regioni che scommettono sul futuro e patto di resilienza, fatte di imprenditori, di imprese e di banche, ecco, se quella gente lì si fida ancora di Salvini. La risposta è no”.
Torniamo al piccolo scaldaletto di provincia, lei crede a quello che dice il ragazzo? Dice che ha visto la morte in faccia, che il diavolo gli ha fatto incontrare Morisi e che lui in questa storia c’è finito senza sapere che andava da quello che s'è inventato le foto di Salvini con le galline e le fette biscottate.
“Mah, racconta quel che gli viene in mente al momento in modo confuso. Guardi, Davigo, che non è famoso per essere garantista, li ha definiti reati bagatellari”.
Salvini si difende in un modo curioso, dice che ha scoperto che un leghista non può essere omosessuale e vede tanta omofobia a sinistra, secondo lei è vero?
“Sì, è vero. La Bestia di destra almeno era dichiarata, la Bestia di sinistra non ha il coraggio di fare coming out. Oggi ho letto un giornale di sinistra che definiva questi due ragazzi rumeni “migranti”. Ma la Romania è stata presidente del Consiglio europeo, allora è migrante anche Draghi. Siamo alla follia. Oltre alla destra c'è la destra ulteriore della sinistra che vuole fare la bestia senza ammetterlo apertamente. Servirebbe anche un giornalismo che dimostri coi fatti d’essere diverso da quella roba lì e non solo a parole”.
Antifascismo per definizione
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cortocircuiti Nimby