L'analisi

Manifestazione tragicomica, ma per i no vax servono provvedimenti esemplari. Parla Cancellieri

"Un uomo che aggredisce un giornalista non può e non deve lavorare nella scuola"

Carmelo Caruso

"Cercano di usare il metodo dei No Tav, ma non sono organizzati come loro. Bravissima la ministra Lamorgese. Non servono leggi speciali". Chiacchierata con l'ex ministro dell'Interno

Le abbiamo promesso che tutto quello che ci siamo detti non diventerà un’intervista ma siamo sicuri che non la tradiremo se lo chiamiamo “ragionare”. Abbiamo chiamato Anna Maria Cancellieri, la signora prefetto, l’ex ministra dell’Interno con Enrico Letta e Mario Monti, e quando abbiamo riattaccato ci siamo convinti che i suoi consigli, le sue analisi sono un patrimonio. L’assalto no vax, che oggi non c’è stato, è il “non salto” di qualità? Le abbiamo chiesto se è così e lei ci ha risposto con queste parole: “E’ il segno che al ministero dell’Interno c’è una donna come Luciana Lamorgese, la bravissima Luciana, che sta dimostrando ancora una volta esperienza, lucidità. La migliore forza è quella che non si esibisce e che non si annuncia”.

 

L’aggressione al giornalista di Repubblica può diventare un rischio del mestiere? Ha risposto che mai deve diventarlo e che questa aggressività deve essere punita. Ecco: “Sono tra quelli, sempre meno, che non semplificano. Non mi piace accodarmi a chi invoca leggi speciali, ma dico però provvedimenti esemplari con le norme che già abbiamo. Un uomo che aggredisce un giornalista non può e non deve lavorare nella scuola”. Come è ormai noto la comunità no vax utilizza Telegram che è la chat dell’informazione pirata, il tunnel di questi anarcoantivaccinisti. Secondo l’ex ministra “si foraggiano di un’informazione tossica che i social fanno viaggiare ad alta velocità. Non uso questa parola a caso”. Nei movimenti No vax si respira infatti la stessa mal’aria che per anni si è annusata in Val di Susa. Cosa c’è di comune? Riflettendo insieme ne individuiamo almeno tre.

  

Tentativi di paralizzare i mezzi di trasporto, libellistica comune, l’ossessione per il ‘sistema’ ”. Non spaventiamoci. Non c’è un’affiliazione fra di loro e la tragicommedia di ieri, con i no vax sardi che non potevano bloccare l’alta velocità perché manca l’alta velocità, è il bel segnale. Dimostra, pensa Anna Maria Cancelleri, che c’è un sistema (questo sì) che si protegge da solo. Dice tuttavia che i No vax adesso andrebbero studiati  con le armi degli scienziati. Per l’ex ministra sono tante le sfumature. C’è una parte che si rifugia nei testi della casa editrice Byoblu e un’altra che invece legge il filosofo Giorgio Agamben. “Parlano di dati negati. E’ difficile convincerli”. Cosa può fare il governo? Tantissimo. Si può impedire ai dipendenti di entrare nelle amministrazioni e dire che “se scegli di non vaccinarti, non puoi lavorare”. Bisogna dirlo senza strepitare ma, suggerisce ancora la ex ministra, “con la tenera fermezza”. Quello che è insopportabile è la fuga di indirizzi. E’ il caso del virologo Matteo Bassetti che ha denunciato minacce, la promessa di “essere preso a casa”. Arrivare alla tutela, alla scorta, sarebbe una sconfitta. Riflettiamo insieme: “Non possiamo assegnare le scorte a famiglie intere. Ma abbiamo un’arma strepitosa. La nostra Polizia postale. Quei No vax che promettono bastonate non si devono inseguire per strada ma nelle loro stanze virtuali. Sanzionare chi diffonde notizie andate a male. Loro ci vogliono fare perdere la testa e noi dobbiamo rispondere mettendo tutta la nostra testa”.

  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio