Il caso

Raggi: "Apriamo l'Olimpico per la finale dell'Italia". Ma c'è il no di Sport e Salute

In vista del big match degli azzurri, la grillina lancia l'ipotesi Olimpico. Ma ci sono pareri discordanti. La prefettura è a favore

Gianluca De Rosa

La proposta della sindaca: domenica spalti aperti per assistere dai maxi schermi alla partita degli azzurri. L'ente che gestisce l'impianto frena: non si può fare 

La finale dell’Europeo rimarrà a Wembley, come la semifinale di ieri, vinta al cardiopalma con la Spagna.

 

I timori per la variante Delta e i contagi di nuovo in crescita nel Regno Unito per settimane avevano fatto paventare l’ipotesi che i match potessero essere spostati. Il principale impianto candidato a sostituire l’arena londinese era lo stadio Olimpico di Roma. Alla fine non sarà così.

 

Ma non è escluso che i tifosi italiani possano ritrovarsi comunque all’Olimpico per sostenere la nazionale. La proposta l’ha lanciata questa mattina la sindaca della Capitale Virginia Raggi a margine di un evento: "Sono in contatto con il prefetto Matteo Piantedosi perché stiamo valutando se aprire lo stadio Olimpico, sempre nei limiti del 20 per cento di pubblico, per vedere la finale di Euro 2020. Se ci saranno le condizioni, per i romani ci sarà la possibilità di assistere alla partita dell'Italia allo stadio".  

 

L’idea di aprire l’Olimpico al pubblico per vedere gli azzurri sui maxi schermi non piace però a Sport e Salute, l'ente proprietario dell'impianto. Il presidente Vito Cozzoli, presente anche lui all’evento insieme alla sindaca, non ha dato ancora una risposta né pubblica né privata all’ipotesi, ma l’idea non lo convince.

 

Attualmente lo stadio è ancora affittato all’Uefa che lo sta liberando da uffici, media center e altre strutture allestite per le partite di Euro 2020 giocate a Roma. Inoltre, senza un normale biglietto per la partita per controllare gli accessi sarebbe necessario emettere dei ticket gratuiti, ma soprattutto sembra difficile poter usare gli schermi dello stadio per trasmettere la partita. Andrebbe piuttosto allestito un maxi schermo su una delle curve, diminuendo ulteriormente i posti (che per le partite sono stati 16mila, il 20 per cento della capienza dell’impianto).

 

Eppure l’idea dello stadio non è considerata peregrina neanche in Prefettura: per l’ordine pubblico potrebbe essere una soluzione efficace. Se alla fine Sport e Salute dovesse accogliere la richiesta di Raggi, la proposta verrebbe discussa giovedì pomeriggio a palazzo Valentini nel corso di un comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico convocato proprio in vista della partita. 

 

Attualmente a Roma non sono previste novità rispetto all’organizzazione per le partite precedenti, con due maxi schermi nelle fan zona, a piazza del Popolo e ai Fori imperiali, con accessi limitati su prenotazione fino a mille persone. Troppi pochi per una finale sperata e acciuffata all’ultimo minuto. 


A Virginia Raggi sarebbe piaciuto per questo aprire il circo Massimo ai romani (nel 2012 per la finale persa con la Spagna vennero più di 100mila persone), ma l’area è attualmente occupata dal palco e dagli spalti installati dal teatro dell’Opera per la stagione estiva. Inoltre sarebbe molto complicato controllare gli accessi alla zona. Proprio per questa ragione invece lo stadio potrebbe rappresentare una soluzione ideale con controlli ai tornelli.

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