FdI soffia alla Lega anche il sindaco di Verona: "Un passaggio naturale"

Francesco Gottardi

Il nuovo schiaffo della Meloni a Salvini in vista delle amministrative del 2022. De Carlo e Donazzan: "Orgogliosi di Sboarina". Ma Tosi è il terzo incomodo raggiante: "Giorgia furba. Ma così vincerò io le prossime elezioni"

Era solo questione di tempo. “Mica una sorpresa. Si sapeva che era un fascista della prima ora”, mormora la base all’opposizione. “Ha il cuore a destra, vicino a noi: è un ritorno a casa più che una svolta”, ribattono da FdI. “Io sono felice”, esulta invece l’ex sindaco Flavio Tosi. “Con la mossa di oggi Federico Sboarina di fatto ha annunciato la sua candidatura alle amministrative dell’anno prossimo: la città non lo vuole, perderà. E io sono il suo principale competitor”.

 

L’altro annuncio: il primo cittadino di Verona, in carica dal 2017, è passato nel partito di Giorgia Meloni. Addio Lega, un film già visto – Vincenzo Sofo, Gianluca Vinci: e altri meno noti leghisti accasatisi in FdI dopo la svolta draghiana di Matteo Salvini – e che non poteva mancare proprio all’Arena, “storica capitale del nord per la destra”, sorride Elena Donazzan, assessore all’Istruzione di Fratelli d’Italia in Veneto. “Conosco Sboarina fin da quando eravamo giovani simpatizzanti”, agli albori di Alleanza nazionale. “Correva l’anno 1994, per un convegno su Sergio Ramelli”, vittima della gioventù missina negli Anni di piombo. “Da allora abbiamo preso strade diverse, ma con un’esperienza civica di valori sempre condivisi. E lo capisco: io stessa ero nel PdL, prima di passare a FdI. A volte le circostanze politiche portano a contenitori ambiziosi ma non semplici da tenere insieme”.

 

In regione, più dei simboli, ci sta riuscendo Luca Zaia. “E infatti attorno a lui continuiamo a lavorare”, puntualizza Donazzan. “Non c’è alcuna frizione competitiva: lo sprint di FdI può fare bene anche alla Lega. Il centrodestra ha una coerenza di obiettivi che sta pagando, sia a livello di linguaggio che di contenuti. L’elettorato veneto è conservatore e non cerca litigi: gli stiamo dando questo”.

 

La soddisfazione per Sboarina arriva fino a Palazzo Madama: “Siamo orgogliosi che una figura amministrativa così competente si riconosca nel nostro progetto”, dichiara Luca De Carlo, senatore di FdI. “La presenza sul territorio è un tassello importante del nostro sviluppo. I riassetti sono fisiologici. Ma a chi dice che stiamo rosicchiando consensi e personalità alla Lega, io rispondo che lavoriamo insieme per battere la sinistra”.

 

A Verona in effetti è dall’interno che arriva la minaccia più forte: il predecessore di Sboarina, già leghista rinnegato, che attinge all’area liberale – “da civico, ma ho un buon rapporto con Forza Italia” – e prepara la rivincita nel 2022. “Capisco la manovra di Giorgia”, spiega Tosi. “Il problema è che non conosce la realtà di questa città. Nel 2012 vinsi contro il candidato di una coalizione che a livello nazionale faceva il 40 per cento. Qui prese il 9”. Conta la persona. “Alle amministrative, sì. E chi vive qui guarda i dieci anni di Tosi, poi i quasi cinque di Sboarina: facile fare i conti”. In breve? “Ho fatto tanto per modernizzare Verona, anche sul piano della mentalità. E per garantirle una crescita socioeconomica duratura. Con Sboarina è tornata indietro”. Di secoli, addirittura: “Ha un’ideologia retrograda, ultracattolica, medievale. Fascista? No, quello no. Prima di Fiuggi non era missino”.

 

Solito tasto dolente in casa FdI: “La nostra esperienza politica è altra”, prosegue De Carlo. “Ogni volta che si tratta di noi è sempre la solita storia. Parlano di fascismo quelli che ci accusano, ma non è una parola nel nostro vocabolario”. Donazzan aggiunge: “Patriottici e nazionalisti sì. Ottocenteschi, forse. La verità è che un cittadino senza pregiudizi ideologici riconosce la nostra serietà e coerenza politica. Senza alibi”. Secondo l’ultimo sondaggio YouTrend gli elettori del Pd preferiscono Giorgia Meloni a Matteo Renzi. “Vedete? Forse questi ingredienti farebbero bene anche al centrosinistra”. Pure la lezioncina.