A Roma, fuori dal centro, è già emergenza rifiuti

Il ministro Cingolani ha detto che si troverà una soluzione prima dell'estate. Ma intanto comune e regione continuano a litigare, mentre manca una discarica

Francesco Cocco

Mentre comune e regione litigano, Roma si riempie di monnezza, soprattutto nelle zone periferiche. Casal Bruciato, zona est di Roma, come simbolo delle periferie capitoline: luoghi dove la raccolta dei rifiuti è andata in tilt. "È l'emblema di ciò che sta accadendo tra regione e comune che rimpallano il problema senza assumersi la vera responsabilità di quello che sta accadendo", ci dice Adriano Cedroni, fondatore dell'Agenzia di quartiere Casal Bruciato il cui fine è "occuparsi in maniera attiva delle problematiche presenti sul territorio". Quartieri dove, continua Cedroni, "l'Ama non riesce a smaltire i rifiuti prodotti dai cittadini".

 

Come segnalava RomaToday la scorsa settimana, la regione Lazio con una delibera ha diffidato il Campidoglio: il comune ha sessanta giorni per individuare all’interno dei confini comunali lo sbocco necessario a garantire l'autosufficienza nella gestione del ciclo dei rifiuti, Una discarica mancante, insomma. Poi la regione avvierà una sorta di commissariamento, che a parole tutti vorrebbero evitare, per realizzare gli impianti necessari. Intanto l’amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, ha inviato una lettera, vista dall’agenzia di stampa Dire, alla regione, al prefetto, al ministero dell’Ambiente e alla procura nella quale sostiene che dal suo punto di vista le responsabilità sarebbero dell’ente guidato da Nicola Zingaretti. L’amministratore della partecipata indica una data precisa: “Le soluzioni trovate con Sogliano Ambiente spa tengono in equilibrio il sistema fino al 30 giugno e non fino al 31 luglio, data da voi fissata come ‘dead line'”. Ma, come mostrano le nostre immagini, in alcune aree della città la situazione è già ben oltre la soglia della tollerabilità. E siamo solo a inizio giugno. Sabato il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha detto che anche il governo è al lavoro e che la soluzione arriverà prima dell'estate.

    

La criticità più clamorosa è costituita dai sacchi di immondizia che si accumulano maleodoranti intorno ai cassonetti. Dietro il camion dell'Ama che svuota i secchioni dell'immondizia, spiega Cedroni, "dovrebbe passare un camioncino più piccolo e questo non avviene". In tale situazione, aggiunge Claudia Spaziani, presidente dell'Agenzia, diventa anche difficile per i camion svuotare i secchioni". Il problema rifiuti, osserva la presidente, non riguarda solo i punti intorno ai cassonetti, ma la sporcizia sulle strade, "quindi anche sui marciapiedi e lungo i bordi dei marciapiedi". E "ogni via del quartiere è ridotta così", assicura la Spaziani.

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