Parla Antonio Tajani

Forza Italia allo specchio, tra amministrative, scissioni e (ipotizzate) fusioni

Dal caso Roma al fantasma del "predellino"

Marianna Rizzini

"Non vedo smottamenti", dice il coordinatore nazionale di Forza Italia, che su Roma e altre città sottolinea la ricerca "di soluzioni di buonsenso". E il nome di Enrico Michetti, non certo in cima alla lista dei sogni azzurri? "Stiamo valutando i candidati. E a Roma c'è anche Simonetta Matone". 

Certo la frase di Giovanni Toti, detta dall’alto di “Coraggio Italia”, il partito fondato con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, non è di quelle che possano mettere proprio di buonumore il Cav: “Forza Italia perde voti da ormai quattro tornate elettorali. La classe dirigente di FI continua a fare il processo a chi se ne va, non il processo a chi li fa andare via”, ha detto Toti, anche convinto che “se alla fine dentro al tuo ristorante non ci entrano più né i clienti né il personale, dovresti chiederti perché. Accusare i clienti di boicottaggio e il personale di essere dei traditori non credo aiuti a risolvere il problema del ristorante-Forza Italia”.

Ma non è soltanto Toti, il possibile grattacapo azzurro, causa parlamentari in bilico alla Camera o in Senato. Ci sono anche e soprattutto le elezioni amministrative, con stallo sui nomi dei candidati e relativo contorno di tensione Salvini-Meloni. E poi c’è la suggestione, per come l’ha descritta Maurizio Belpietro sulla Verità, di un “nuovo predellino”, con unione Lega-Forza Italia e tanti saluti all’espansionismo di Giorgia Meloni, e con l’ambizione di essere “il partito di Draghi” (e ce l’hanno in molti, la stessa ambizione, a partire da “Coraggio Italia” fino alle propaggini del centrosinistra). E insomma non è semplice essere al giorno d’oggi Antonio Tajani, ex presidente del Parlamento europeo ed eurodeputato che di Forza Italia è coordinatore nazionale: che fare, per esempio, nelle città come Roma, dove aleggia l’ombra (meloniana) del candidato Enrico Michetti, professore non notissimo e mattatore radiofonico non in cima alla lista dei sogni azzurri, eppure già pronto a correre, tanto da aver registrato il dominio “michettisindaco.it”? “Noi puntiamo a soluzioni di buonsenso”, dice Tajani, “fermo restando che nessuna soluzione di buonsenso contempla il poter fare a meno di Forza Italia. Ma il punto è vincere, non correre contro il tempo”. E però comunque il tempo stringe, tanto più a Roma, dove il nome Michetti non riscuote entusiasmo neanche nella Lega: “Stiamo valutando i candidati, cerchiamo di trovare nomi vincenti e persone in grado di governare Roma. Non ho pregiudizi, ma se i nomi non sono vincenti si trovano altre soluzioni”.

Politiche? “Ora stiamo puntando sui profili civici. E a Roma c’è anche Simonetta Matone”. Non vede unioni verdi-azzurre bis all’orizzonte, Tajani: “Dialogo sì, collaborazione a livello parlamentare anche, ma con il centrodestra che si manifesta nelle sue diverse anime”. E se non vede fusioni, Tajani, non vede neanche scissioni, nonostante la nascita di “Coraggio Italia”: “Se ne sono andati alcuni parlamentari, ma non ci sono smottamenti. Ed è dimostrato storicamente che la scissione non va lontana: non c’è traccia, oggi, di cosiddetti ‘alfaniani o ‘verdiniani’, e neanche Matteo Renzi sembra aver ottenuto grandi risultati. Certo, dispiace che qualcuno se ne vada”. In giro per le Marche, regione azzurra, Tajani non percepisce preoccupazione, anzi: “Non mi pare ci siano sovranisti nel partito né profonde linee di divisione culturale. E stiamo inaugurando con successo la stagione dei congressi provinciali. La nostra linea politica è sostenere Draghi puntando sulle riforme, prima di tutto giustizia, fisco, burocrazia. Abbiamo consegnato al premier le nostre proposte”. Però la ministra Mara Carfagna, qualche giorno fa, ha detto che FI ha bisogno “di riaprire il dibattito interno” se non si vogliono altri casi “Coraggio Italia”, e la ministra Mariastella Gelmini ha evidenziato il “bisogno di rilanciare il partito”. “Si può sempre fare di meglio”, dice Tajani, “ma — è un dato — Forza Italia cresce nei sondaggi”.

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.