le proposte del nazareno

Giovani, ambiente e ceto medio. Ecco la riforma del fisco di Letta

Alla "generazione Covid" circa 2,8 miliardi all'anno: questo sarà il gettito della nuova tassa. Per gli under 35 anche l revisione di apprendistato, tirocini e stage

Valerio Valentini

Una tassa di successione (aliquota massima al 20 per cento) per dare ai diciottenni 10 mila euro da spendere su lavoro, casa e istruzione. Una revisione dell'Irpef sul modello tedesco. Nuove imposte legate all'emissione di CO2. I dettagli del piano del Pd

Una staffetta generazionale, più che una semplice nuova tassa. “Un patto di solidarietà” tra anziani e giovani, che distribuisca risorse e speranze “a chi oggi ha tra i 13 e 17 anni”, ai “ragazzi del Covid”. E’ così che Enrico Letta presenterà la sua proposta d’introdurre una “dote per i diciottenni” (parola che in realtà alle donne del Pd non piace granché, ma vabbè): insomma un gruzzolo che ogni neo maggiorenne potrà avere grazie all’introduzione di una vera tassa di successione. E però non c’è solo questo, nella riforma del fisco che al Nazareno stanno definendo, sotto la supervisione del responsabile economico della segreteria, il senatore Antonio Misiani. Gli altri due fondamenti della proposta del Pd sono infatti, oltre all’attenzione ai giovani, il sostegno al ceto medio e l’impegno per l’ambiente.

 

Ci sarà infatti anche la modifica del sistema dell’Irpef, nel pacchetto elaborato dai tecnici di Letta, che si muovono nel solco di quello che il segretario indica come un “significativo alleggerimento del carico fiscale sulle famiglie meno abbienti”. L’obiettivo indicato dal segretario è quello di una maggiore progressività, da perseguire senza modifcare le aliquote minima e massima ma agendo su una rideterminazione degli oneri fiscali “personalizzati” sulla scorta del modello tedesco. Lavoro ancora in fieri,  e che si muove sulla scia dell’indagine conoscitiva avviata dalle commissioni Finanze di Camera e Senato, presiedute dal renziano Luigi Marattin e dal dem Luciano D’Alfonso, e che, in linea con le scadenze indicate anche nel Pnrr, fornirà delle linee d’indirizzo sulla riforma dell’Irpef entro fine giugno. “Il nostro obiettivo - ha spiegato Misiani ai colleghi parlamentari - è quello di presentare la nostra proposta nella prima metà del mese prossimo, così da indirizzare anche i lavori delle commissioni”.

 

Poi c’è l’ambiente. E su questo fronte, il Pd sostiene una razionalizzazione degli incentivi alle imprese che preveda una premialità per l’utilizzo di tecnologiche ecologiche. Ci sarà poi, nella revisione delle imposte,  anche una “clausola anti-CO2”: ovvero un aggravante fiscale direttamente proporzionata alle emissioni di anidride carboniche da parte delle aziende. In sintonia, da questo punto di vista, con una direttiva che la Commissione europea emanerà nelle prossime settimane nell’ambito del programma del Green deal portato avanti dal commissario Frans Timmermans.

 

Di certo, però, la proposta più dirompente riguarderà appunto la “staffetta generazionale”. Si tratta di un contributo di 10 mila euro a ciascun neo  diciottenne  finanziato con il maggior gettito derivante dal potenziamento della tassa di successione. “Ci muoviamo in un orizzonte europeo”, ribadisce Letta, come a prevenire le critiche contro “la sinistra tassa e spendi”. Se l’Italia, dove l’aliquota massima sull’eredità tra genitori e figli è del 4 per cento, incassa oggi dalla tassa di successione 800 milioni l’anno, nel bilancio pubblico francese (aliquota massima al 45 per cento) finiscono invece 14 miliardi dalla stessa voce, che in Germania (aliquota massima al 30 per cento) vale 7 miliardi e in Gran Bretagna (40 per cento) 6 miliardi.

 

La proposta del Pd lascerebbe comunque l’Italia al di sotto della media, dal momento che l’introito stimato è di circa 2,8 miliardi annui, utili a finanziare la “dote” a circa 280 mila diciottenni, ovvero la metà della platea potenziale, individuati sulla base dell’Isee famigliare. Verrà comunque mantenuta la franchigia di 1 milione di euro, e l’aliquota massima arriverà al 20 per cento per le eredità e le donazioni superiori ai 5 milioni di euro. L’utilizzo dei 10 mila euro non sarà del tutto libera, ma vincolata alle spese finalizzate a istruzione e formazione, lavoro e piccola imprenditoria e  ricerca di un alloggio.

 

Un pacchetto, quello pensato per i giovani, che verrà completato anche dalla riforma degli strumenti di avviamento al lavoro. Su questo fronte, le proposte formulate dalla responsabile della segreteria Chiara Gribaudo, si muoveranno lungo tre direttrici: “revisione dell’apprendistato”, “stop ai tirocini gratuiti” e “stop allo sfruttamento da stage”.

  • Valerio Valentini
  • Nato a L'Aquila, nel 1991. Cresciuto a Collemare, lassù sull'Appennino. Maturità classica, laurea in Lettere moderne all'Università di Trento. Al Foglio dal 2017. Ho scritto un libro, "Gli 80 di Camporammaglia", edito da Laterza, con cui ho vinto il premio Campiello Opera Prima nel 2018. Mi piacciono i bei libri e il bel cinema. E il ciclismo, tutto, anche quello brutto.