Renzi è stato assolto dall'accusa di danno erariale

Redazione

I fatti risalgono al 2005, quando il leader di Italia Viva era presidente della provincia di Firenze. Per M5s, Lega e Fratelli d'Italia, che cavalcarono la polemica, la condanna "era scontata"

La Corte dei Conti, terza sezione giurisdizionale di appello, ha accolto l’appello presentato dai legali di Matteo Renzi ed assolto il leader di Italia Viva dall’accusa di danno erariale, ribaltando il giudizio di primo grado. I fatti si riferivano al 2005 quando il senatore Renzi era presidente della provincia di Firenze e riguardavano il conferimento di quattro incarichi da direttore generale invece di uno solo. 

 

La condanna arrivata nel luglio 2019, per cui Renzi era stato condannato a versare 15 mila euro, aveva innescato una serie di polemiche politiche cavalcate dagli avversari dell'ex premier. I gruppi della Lega, del M5s e di Fratelli d'Italia nel Consiglio comunale di Firenze firmarono una nota in cui dicevano come la condanna della Corte dei conti fosse "scontata". I gruppi consiliari in più contestavano a Renzi "scelte irregolari che ha commesso all’epoca della sua presidenza alla Provincia di Firenze, dove cominciò la sua smisurata 'volontà di potenza', per usare un titolo nietzschiano, al fine di poter conquistare posizioni più importanti negli anni a venire". D'altronde, sui presunti danni erariali che hanno visto coinvolto l'ex sindaco di Firenze certe forze politiche hanno basato gran parte della loro attività di opposizione. 

Peccato però che il giudizio d'appello arrivato oggi questa lettura la ribalti. In barba a chi, con piglio giustizialista, aveva già espresso la sua sentenza. 

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