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Zan e Ostellari, intervista doppia sul ddl della discordia

"Ostellari è relatore di minoranza, non legittimato. Vuole affossare la legge", dice Zan. E il leghista: "Lo scopo è quello di imporre il ddl zan a tutti i costi o quello di creare lo strumento migliore per la tutela dei più deboli? Se il confronto è ampio e preciso si troverà una soluzione"

Gabriele D'Angelo

Secondo Alessandro Zan, il relatore del ddl, Andrea Ostellari, è relatore di minoranza, non legittimato, che ha l'obiettivo di affossare la legge. Per il senatore leghista, invece, lo scopo della legge dovrebbe essere quello di creare lo strumento migliore per la tutela dei più deboli. 

 

 

Chiediamo a Zan che effetto gli fa che Andrea Ostellari, uno dei massimi esponenti del'"anti-ddl Zan", sia relatore della sua legge al Senato. "Il relatore dovrebbe andare alla maggioranza della Commissione. Il presidente dovrebbe nominare un relatore che meglio può rappresentare la Commissione per condurre una legge così delicata", dice Alessandro Zan. "Quando si parla di temi seri come questo – risponde Ostellari – bisogna dire la verità. E la verità è che questo testo è arrivato in Commissione Giustizia già ai primi di novembre 2020 e il Pd che oggi si lamenta ne ha chiesto la messa in calendario solo nel 2021".

 
Se ci saranno emendamenti il rischio è affossare il testo, dimenticandolo nei cassetti delle Camere? "Non c'è dubbio", sostiene Zan. "Solo due proposte di legge di iniziativa parlamentare su cento vengono approvate, e questo non è un caso. Senatori e senatrici devono fare una valutazione. L'Italia aspetta questa legge da trent'anni: chiedo a tutti un senso di responsabilità. Forse non è una legge perfetta ma è un buon testo che porterà il paese ad essere più civile". 

"Lo scopo", ribatte Ostellari "è imporre il ddl Zan a tutti i costi o creare lo strumento migliore per i soggetti più deboli? In questo secondo caso serve il confronto per arrivare alla soluzione". 

 

"Il governo Draghi tace? Il parlamento è sovrano ed è libero di approvare leggi che con il programma di governo nn c'entrano niente", aggiunge Zan