Bitonci (Lega): "Chiarezza sul fisco, coraggio con gli investimenti. E riaprire, tutto, subito"

"Che senso ha cancellare la flat tax e quota 100?" Dalla giustizia alla Pa, l'intervento integrale dell'ex sindaco di Padova alla Camera

Dietro i ringraziamenti a Mario Draghi "per la svolta di governo", le domande incalzanti. "Prima considerazione sul nuovo Pnrr", il deputato leghista Massimo Bitonci lunedì ha replicato alle comunicazioni del premier sul Recovery plan. "Ha senso decidere ora la cancellazione di quota 100? Perché non pensare di introdurre una maggior flessibilità in uscita nel mercato del lavoro, dando spazio e garantendo la quiescienza a chi ha lavorato e versato quarant'anni di contributi? Oggi dobbiamo certificare che la situazione sanitaria e economica è tra le peggiori a livello europeo: 120mila decessi, per molti mesi un sistema sanitario al collasso, dove sono emerse le differenze territoriali e i gravi errori del passato che hanno cancellato la sanità territoriale. Forse perché qualcuno la considerava una spesa improduttiva. In termini economici anche peggio: -400 miliardi per le imprese, un milione di posti di lavoro in meno nell'ultimo anno e un altro milione atteso in quello in corso. Con 5 milioni di italiani sotto la soglia di povertà".

 

Bitonci riconosce che "il Pnrr si pone degli obiettivi ambiziosi. Ma la riforma della Pa passa anche attraverso il miglioramento della capacità amministrativa a livello centrale e locale, rafforzando i processi di selezione: magari meritocratici, e su incentivi legati sulla produttività del personale. Sburocratizzando, semplificando, digitalizzando i servizi del cittadino e delle imprese: la Pa in Italia costa ai privati 53 miliardi all'anno". Cosa propone la Lega? "L'azione del governo dev'essere inflessibile: tagliare costi e tempi della macchina burocratica, dal centro alla periferia. Attuando in pieno l'autonomia differenziata delle regioni. Che non è un male, anzi". Pausa e applausi dall'ala del Carroccio.

 

"Altro nodo è la riforma della giustizia", forse il punto su cui Bitonci si dimostra più in linea, fra i tanti contenuti del Pnrr. "E' urgente semplificare e accelerare il rito processuale civile, attraverso strumenti deflattivi del contenzioso come la pace fiscale. E così in materia penale. Va affrontata anche la riforma degli appalti pubblici: i ritardi inconcepibili nel nostro paese, in media di 4,4 anni, rappresentano un record internazionale per la realizzazione di un'opera pubblica. Questo ha facilitato infiltrazioni mafiose e fenomeni corruttivi. Se una cosa non funziona va cancellata".

 

Quindi il fisco. "Dall'indagine conoscitiva della Commissione finanze emergono contraddizioni e visioni antitetiche del progetto di riforma", cresce la preoccupazione del parlamentare: "Tratterà solo l'Irpef? Cancellerà il regime forfettario e la flat tax sulle imprese, che ha portato una reale semplificazione degli adempimenti e abbassato la tassazione sulle piccole imprese? L'aliquota per questo regime speciale passerà al 23 per cento, considerando che già il 75 per cento dei contribuenti ne paga una inferiore al 15? Verrà trattata la cancellazione dell'Irap? Si studierà una reale no tax area per tutti i contribuenti senza distinzioni, tra lavoratori autonomi, dipendenti e pensioni?"

 

Da domande altre domande: "La nuova spesa per gli investimenti aggiuntivi sarà di 40 miliardi. Con un ritardo colossale da colmare, non sarebbe stato utile spingere? Ha senso rinunciare in partenza a 88 miliardi di investimenti supplementari che possono essere un volano importante per la crescita e lo sviluppo, vista la sostenibilità del debito? Forse non siamo sicuri di poterli spendere", bitonci punge il governo. "Questo è un altro tema importante: la governance. Quale sarà la governance delle regioni e degli enti locali?"

 

Poi la stoccata finale, che scalda gli animi in vista del voto di oggi alla Camera: "Abbiamo una grande occasione per rilanciare la competitività del nostro paese. Prima si apre e prima si riparte, si sciolgano con urgenza i nodi sul tema del coprifuoco. Con adeguati protocolli, che tra l'altro già esistono, prima si riapre del tutto minore sarà l'impatto su questa grave crisi economica".

Di più su questi argomenti: