innamorato fisso

E poi arriverà il governo Gelmini

Maurizio Milani

Dal ministero  per gli Affari regionali a Palazzo Chigi. Il Follower  fisso scruta nei social e vede: l’abolizione dell’Iva, i baby pensionati all’isola ecologica, l’acquario di Genova chiuso, Di Battista ministro del Lavoro

Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, sarà il futuro primo ministro con questa maggioranza (Draghi lascerà a lei il testimone andando al Quirinale). Io l’ho  sempre votata:
A) perché condivido le sue idee;
B) perché è della mia città del cuore: Desenzano del Garda (detta Love Forever).

  
Sul suo profilo Instagram vediamo l’on. Gelmini prestare giuramento al Quirinale. E’ appena nato il primo governo a sua guida. Ampia maggioranza in Parlamento. Come primo atto dell’esecutivo c’è l’abolizione dell’Iva. Anche sulle Lamborghini. Su tutto. E rottamazione cartelle esattoriali passate (sarebbe il caso di aggiungere anche chi non ha pagato la Tasi).
Nella foto sul profilo Facebook, la presidente Gelmini è intervistata dal corrispondente della Cnn a Roma. I punti principali dell’intervista sono:
- Chi è bocciato due volte alle superiori viene espulso dalla scuola e avviato alla pastorizia. Il governo provvede ad assegnare un pezzo di area marginale dell’Appenino. Il ragazzo deve farsi un futuro in zona. Non può sposarsi prima dei 35 anni.
- Chi è in pensione e ha meno di 60 anni è obbligato ad andare all’isola ecologica. Qui smonterà gli elettrodomestici, dividendo l’alluminio dal freon ecc. La carcassa del frigorifero va dipinta e portata alla più vicina galleria d’arte che si occupi di pop art. C’è sempre qualche imbecille che la compra per 1.500 euro. Cifra destinata alla provincia. Infatti vengono ristabilite le province e abolite le regioni. Ogni provincia avrà un manicomio (si cancella la legge che li aboliva). Il direttore del manicomio sarà un astrologo iscritto all’Albo.
Il giornalista americano alla fine dell’intervista si congratula con la Gelmini. Si congeda così: “Grazie! Non ho mai fatto un’intervista così bella e completa”. E aggiunge: “Facciamone un’altra domani uguale!”. La Gelmini garbatamente risponde: “Domani no! Devo andare a Riyad”.

 
Infatti serie di foto dall’Arabia Saudita (vedi Instagram). Primo viaggio ufficiale all’estero della nostra presidente del Consiglio. E’ accompagnata dal ministro degli Esteri Attilio Fontana. Ricevuta con tutti gli onori dai dignitari sauditi. La Gelmini firma numerosi accordi commerciali. Ricordiamo: la vendita dell’Inter alla famiglia reale; uno stabilimento Ferrero da impiantare nel posto; mandare via dall’Europa i concessionari Tesla che non usano benzina per i loro veicoli. La Ue a Bruxelles è già convinta. Infatti la Gelmini parla a nome di tutta l’Eurozona. La visita si conclude calorosamente, con reciproco rafforzamento delle rispettive ambasciate. Quella dell’Arabia Saudita a Roma viene ampliata (il doppio). Stessa cosa per la nostra a Riyad, che diventa la più bella sede diplomatica del paese. Gli ambasciatori vengono confermati, anche se designati da Conte.

 
Foto n. 41, Facebook. Durante il viaggio di ritorno la presidente fa uno scalo ad Algeri. Anche qui ricevuta come un capo di stato, rafforza l’amicizia tra i nostri due popoli. Tanto che l’Università di Algeri le assegna una laurea honoris causa in Scienze politiche. Bellissime foto della cerimonia su Twitter. Con il rettore emozionato. Gelmini twitta: “Per me è un bellissimo giorno. Terrò sempre nel cuore questi istanti”. Tornata a Palazzo Chigi, la Gelmini si ferma a parlare con dei suonatori di tamburi. Sono manovali di una ditta fallita a Limone sul Garda. E’ tutta notte che sono a Palazzo Chigi a protestare: il presidente Gelmini riceve nel suo ufficio una delegazione. Con loro presenti telefona al titolare della ditta fallita. Ecco il testo della telefonata.
“Pronto?”.
“Sì!”.
“Sono Mariastella Gelmini”.
“Quale onore presidente. Possiamo fare qualcosa per lei?”.
“Ho qui con me delle vostre maestranze…”.
“Presidente, non c’è problema, c’è stato un equivoco. Può gentilmente comunicar loro che domani li aspetto in azienda. La ditta va avanti come prima”.
Gelmini: “Non ci sono problemi?”.
“Nessun problema! E grazie della gentilezza e per il disturbo che si è presa. Saremo onorati, quando riterrà opportuno, di averla graditissima ospite”.
Gelmini: “Grazie a lei, appena torno al mio amato lago vi passo a trovare!”
Esultanza delle maestranze che urlano: “Gelmini leader! Mariastella number one!”. 
Per tutta notte, per le vie di Roma e in stazione Termini si sentono centinaia di questi cori. Per altro molto intonati e belli. Veramente.

 


Nella foto n. 431 su Facebook la capa del governo riceve la sua ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina (confermata nei cinque governi precedenti a questo della Gelmini).
“Lucia, scusa se ti ho convocato. Dovremo fare un rimpasto”.
“Dimmi Mariastella”.
“Travaglio si è lamentato che sei l’unica ministra che è in carica da 15 anni. Ti mando al Viminale”.
Azzolina: “Bene! Chi metti al mio posto?”.
Gelmini: “Sto pensando ad Alberto Angela”.
Azzolina: “Ottima scelta! Quando lo comunichi alla stampa?”.
Gelmini: “Adesso, se ti va!”.
Azzolina: “Sì! Sono contenta! Certo!”.

 
Alberto Angela si dichiara indisponibile, per cui la Gelmini tiene la delega alla Pubblica istruzione. Nella foto Instagram Alberto Angela e Gelmini a colloquio sulla Torre di Pisa. La foto fa il giro del mondo. Non si capisce il motivo. Certo è una foto molto bella, ma non si spiegano comunque i 750 milioni di like. 

 
Le foto più importanti: Biden in visita di stato in Italia. Ricevuto a Ciampino dai granatieri di Sardegna in divisa da paracadutisti della Folgore. Cordialità tra entrambe le delegazioni. Biden chiede a Mariastella: “President like visitare il Fontanone del Gianicolo”.
Gelmini: “Certo presidente! E’ un onore per me accompagnarla”.
Biden: “Sa, sono innamorato del film di Sorrentino ‘La grande bellezza’”.
Gelmini: “Ma è fantastico, mi permetta di mostrarle l’itinerario dove il film è ambientato. Anzi telefono a Sorrentino”.
Biden: “Ma no! Non lo disturbi!”.
Gelmini: “Nessun disturbo! E’ qui apposta”.
Infatti compare Sorrentino. Biden si congratula con il regista e si scambiano dei regali. Biden si sfila l’orologio e lo regala a Sorrentino. Sorrentino fa uguale. Coincidenza vuole che entrambi avessero al polso un Seiko prime, per cui rimane tutto come prima. Biden alloggia all’ambasciata di via Veneto. C’è un ricevimento la sera stessa. Gli invitati vengono presentati a uno a uno al presidente Usa, che per l’occasione dona a ognuno una statuetta del Campidoglio (quello in America). Alcuni dall’emozione si sentono mancare le forze e vengono portati via dai commessi. Ricompariranno dopo un’oretta alla festa, Biden vedendoli gentilmente dirà: “Come vi sentite?”.
“Meglio presidente, grazie!”.
Biden: “Sono contento, ero preoccupato”.
La Gelmini nel vedere questi slanci di altruismo chiede al segretario Usa: “Posso iscrivermi al Partito democratico Usa?”.
Tessera che vediamo in fotografia sul profilo di Mariastella Gelmini. Inutile dire che quella del presidente Usa in Italia è la più storica di tutte quelle precedenti, un successo mai visto.

 
Anche la visita al Quirinale è veramente una bellissima e completa visita. Le foto di Mattarella, Biden, Gelmini e del vice presidente Vito Crimi, fanno saltare i server di Whatsapp.

 
Passiamo ad analizzare altre foto e commenti di Mariastella Gelmini. Qui su Instagram la vediamo con il sindaco di Olbia, lo stesso giorno la si vede con il sindaco di Iglesias. La Gelmini twitta: “Durante il mio governo voglio incontrare più sindaci che posso”. E ancora: “Mi sono data una tabella di marcia. Se incontro 15 sindaci al giorno sono 450 al mese. In un anno sono 5.000. Penso di farcela. Anche perché sto scrivendo una legge che accorpa i comuni più piccoli, l’Italia passerà da 8.000 comuni a 5.000. Per cui li ho visitati tutti.

  

 
Foto triste. La Gelmini sale al Colle per rassegnare le dimissioni nelle mani del capo dello stato.
Mattarella le respinge. Chiede: “Mariastella cos’è successo?”.
Gelmini: “Niente presidente, era una prova per vedere se avevo ancora la sua fiducia”.
Mattarella sorride: “Hai la mia fiducia totale. Non ho mai avuto così tanta fiducia di un primo ministro, come per te”.
Gelmini: “Grazie presidente! Torno al mio lavoro!”.
Vediamo lo stesso giorno che lo staff della Gelmini posta una foto a Pola. Gelmini dice: “Non è il caso che Fiume e Pola ritornino territorio italiano?”.
“Sì”, rispondono il Parlamento sloveno e croato. “Però nel 2400”.
Gelmini: “Meglio tardi che mai”.
Parlamenti balcanici: “Certo, 2350!”.
Gelmini: “Affare fatto. Ratifichiamo il trattato”.
Gelmini a Zagabria per la firma, strette di mano calorose e foto su tutti i social. Purtroppo l’Austria, vedendo il movimento rivendica il sud Tirolo.
Gelmini: “Certo! Lo cediamo nel 2700”.
Da Vienna: “Potremmo fare un po’ prima?”
Gelmini: “Sì! Nel 2270”.
Vienna: Ci stiamo!”.

 
Gelmini si reca a Vienna per la firma che vincola l’Italia in quell’anno a cedere all’Austria quanto detto prima. La presidente Gelmini pone una condizione: referendum delle popolazioni locali (sempre nel 2270) per decidere con chi stare. Cosa che con Croazia e Slovenia non è previsto.

 
Gelmini al circo in platea, si concede un breve svago. All’uscita dichiara alla stampa: “Stanzierò 21 miliardi di euro nella legge di bilancio per l’Ente circhi”. Inutile dire che in breve i circhi in Italia passano da poche unità a mille. Questo permetterà di portare la disoccupazione ai minimi storici dall’unità d’Italia. In pratica c’è piena occupazione.

 
Altra iniziativa del primo ministro, testimoniata sui social. L’acquario di Genova viene chiuso. I pesci ospitati, trasferiti all’acquario di Taranto che diventa Acquario nazionale. Durante il trasporto ittico, alcuni storioni riescono a buttarsi in un corso d’acqua in provincia di Pesaro e Urbino. I responsabili del trasporto vengono licenziati. La Gelmini telefona al titolare e li fa riassumere. La Cgil plaude il ministro che intanto posta su Instagram una foto con il presidente Macron.

 
Si tratta la cessione di parte della Savoia, in cambio della provincia “Granda” di Cuneo. La data è il 2901. Anche questo scambio senza referendum. Vale il trattato firmato dai due leader, che comunque i governi che seguiranno possono stracciare. Ma non penso.
La Gelmini a Parigi (città più bella del pianeta). All’Eliseo concerto in suo onore dei Red Hot Chili Peppers, espressamente richiesti dall’ospite. Visita nelle bellezze della capitale imperiale. Gelmini posta: “Che città fantastica! Dispiace che ho firmato adesso con il segretario Unesco per far spostare la sede dell’ente Onu da Parigi a Firenze. Però Firenze è Firenze”. Gelmini twitta al sindaco Nardella: “E’ fatta! L’Unesco è tua!”. Nardella è talmente contento che si mette a correre per Firenze. Fermato dai suoi stessi vigili, dichiara: “Firenze capitale mondiale della cultura”.
I vigili: “Lei ci insegna, signor sindaco, nessun favoritismo”.
Nardella: “E quindi?”.
I vigili: “500 euro di multa per comportamenti contro il pubblico decoro!”.
Nardella: “Ma quale pubblico decoro! Correvo vestito!”.
I vigili: “Appunto! Di solito chi corre per contentezza si denuda”.

 
Mariastella Gelmini al tavolo del Consiglio dei ministri riunito in piena notte per festeggiare la presa della Bastiglia. Anzi del “Palazzo d’inverno”. Si intravedono la sempre presente Azzolina, il già citato ministro Attilio Fontana, il suo ministro economico Gualtieri, il ministro delle Politiche agricole Bellanova ecc. Tutti si alzano e applaudono quando entra Di Battista. E’ il politico che ha convinto i parlamentari Cinque stelle a dare l’appoggio al governo Gelmini. L’incarico per Di Battista è: ministro del Lavoro (pensa te).
Sempre su Instagram, la Gelmini a un vertice Nato. C’è da decidere se far entrare l’Islanda. Gelmini vota contro. Motiva la sua mozione così: “Amici atlantisti, l’Islanda è meglio stia fuori, stanno bene così. Potrei accettarla se è disponibile a installare sul suo territorio delle batterie di missili da crociera intercontinentali. Ma il suo governo è stato chiaro. No a installazioni militari sul suolo islandese. Allora cosa vuoi entrare a fare nella Nato?”. Applausi degli altri delegati e mozione Gelmini che passa all’unanimità. Tanto che il capo di stato maggiore delle forze armate Usa propone la Gelmini come segretario generale Nato. Gelmini telefona ai segretari che sostengono il suo governo. Bersani: “Mariastella, lascia stare, sei già piena di impegni, al limite lo faccio io”. Gelmini senza dire “né uno né due”, propone Bersani come segretario Nato. L’Assemblea approva. Bersani parte subito per insediarsi nel suo ufficio al Pentagono. 
Qui gli dicono: “Gentilmente, il suo ufficio è a Stoccarda”.
Bersani: “Lo so! Sono venuto solo per un breve saluto”.
La Gelmini nel frattempo sale al Quirinale per dare le dimissioni.
Mattarella: “Mariastella perché?”.
Gelmini: “Sono stufa, comandano i dipendenti dei ministeri e non i ministri”.
Mattarella: “Ma sì, dai, non pensarci! Non accetto le tue dimissioni. Non ho mai avuto tanta fiducia in un premier come per te”.
Gelmini: “Grazie presidente, torno a Palazzo Chigi. Devo far approvare la legge che fa tenere aperti i bar tutta la notte”.
Mattarella: “E’ giusto! Aumenta il pil”.
Gelmini: “Chi non rimane aperto notte e giorno gli revoco la licenza. Se ce la fanno i cinesi, possono benissimo farcela i baristi italiani!”.
Mattarella: “I migliori del mondo!”
Gelmini: “Certo, i migliori da sempre”.
Firmato Dc. (Aggiungo).

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.