L'intervista

"Mckinsey? Molto rumore per nulla e gli appelli anti Draghi fanno sorridere". Parla Cassese

La riforma della Pa, i dpcm, le polemiche sulle task force

Carmelo Caruso

"Apprezzo Draghi. La polemica su Mckinsey? Parliamo di cose serie. E' giusto che lo stato si avvalga di competenze specifiche. Il dpcm Draghi spero sia ultimo. E gli appelli sulla democrazia in pericolo ...". Conversazione con Sabino Cassese

Roma. Hanno scritto che Sabino Cassese da quando si è insediato Mario Draghi non abbia più voglia di parlare, di insegnare, suggerire e ammonire (quando occorre). Li smentiamo? “Perché smentire? Facciamo ipotesi. Attende il governo alla prova dei fatti. Ha stima per chi lo compone. Apprezza chi lo dirige. Sta terminando un libro. Non pensa che gli italiani dormano peggio, se lui non si esprime. Scelga pure”. Gli argomenti: la riforma della Pa, McKinsey (“molto rumore per nulla”), la fine del Conte II (“attuata la Costituzione”),  il dpcm Draghi (“E’ il primo e spero sia ultimo”). Il Foglio intervista Cassese.


Il presidente Mario Draghi “deve chiarire”, il ministro Daniele Franco deve “spiegare”. Professore Cassese, sono arrivati i consulenti americani di McKinsey per contribuire alla stesura del Recovery e sembra che siano arrivati con la nave “Britannia” per colonizzare Roma. Il Foglio ha già spiegato che pure il governo Conte II se ne è servito. La prima domanda: è necessario chiamare consulenti privati? La seconda: ma davvero non ci sono le competenze adatte nella  Pa? La terza – e interpretiamo la parte dei complottisti con la k – è questo il primo inciampo del governo? Cosa Risponde? “William Shakespeare: ‘Much ado about nothing’. Molto rumore per nulla. Lo Stato fa tutto ‘in house’? Non ricorre all’ausilio di persone esterne, a enti privati, per tanti dei suoi compiti? Pensa che McKinsey, una multinazionale con un fatturato di 10 miliardi e quasi 30mila dipendenti, si sostituisca al “core business” dello Stato per 25.000 euro?”. E però, pure nel Pd si protesta. Francesco Boccia, Fabrizio Barca, Giuseppe Provenzano. Oltre alla carica del M5s, che ha sempre visto le banche e le società di consulenze come satanassi, in queste ore si aggiunge la sinistra. Difendono la pubblica amministrazione o un’idea sbagliata di pubblica amministrazione? “Non perdiamo il nostro tempo. Parliamo di cose serie”. Seguiamo il suo consiglio.

 

Professore, è partito il riflesso di chi pensa che se con il governo Conte c’erano 300 consulenti, con Draghi ce ne saranno 500 e che insomma siamo ancora alle task force. Chi si è collocato all’opposizione di Draghi si attende da lei dotte analisi e pensieri corrucciati. Li accontenta? “Altro è se si affida all’esterno un compito importante, lasciando la pubblica amministrazione come “soggetto attuatore”, altro se il compito viene conservato dallo Stato, che innesta persone o enti per finalità specifiche”.

 

Ragioniamo quindi di Pa. Renato Brunetta, che è tornato in quel ministero ha intenzione, facendo sponda con il ministro Franco, di ricorrere ad assunzioni a tempo determinato. Cosa dobbiamo attenderci? Una grande chiamata di intelligenze o una prossima accolita di precari e di ricorsi per farsi assumere? Cosa ne pensa ?  “Sono per ora fiducioso che si cerchi, con procedure concorsuali più selettive, un numero ristretto di persone che vadano a colmare i deficit di competenze amministrative. Rimango fermo al motto di Francesco Saverio Nitti: “pochi e ben pagati”. Esso si contrappone l’idea della pubblica amministrazione come una sorta di sussidio di disoccupazione nascosto. Le ricordo quel che disse Mussolini ad Alberto de Stefani quando gli consegnò il progetto di riforma amministrativa che aveva preparato”.

 

Mario Draghi ha affidato a Marco D’Alberti il compito di riformare l’amministrazione pubblica. Sarà un’ennesima “grande speranza” o  riuscirà a portare a termine qualcosa? Cassese: “La riforma amministrativa è affidata a Renato Brunetta. Egli si cimenta per la seconda volta in questo compito. La prima volta aveva cercato di affermare principi che sono stati poi o in attuati o traditi. Il professor Marco D’Alberti è uno dei maggiori studiosi italiani di diritto amministrativo e sono sicuro che darà contributi importanti di idee”. Una curiosità, professore. Segnaliamo alla sua attenzione gli “importanti” appelli lanciati da ex giudici della Consulta. “La democrazia è a rischio”. Lamentano che il secondo governo Conte sia “stato oggetto di un’imboscata”. Dunque, la democrazia è a rischio? Dobbiamo preoccuparci? Conte è stato vittima di un’imboscata?  “Se per lei sono un’imboscata la rigorosa attuazione di una procedura costituzionale di nomina del presidente del Consiglio dei Ministri e la costituzione di un governo che ha una delle più larghe maggioranze in Parlamento….”. Veniamo ai dpcm. Perfino Draghi ha dovuto fare ricorso, al momento. Sta sbagliando?  “È il primo e spero che sia l’ultimo”. L’ultima domanda: a lei piace la discreta comunicazione di Draghi o come lamentano altri è alterigia, distacco per la politica? Cassese: “Per lei far politica si identifica con il comunicare?”

 

 

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio