Il caso

Nardella e Bonaccini: Salvini usa i dirigenti dem per spaccare il Pd di Zingaretti

Il sindaco di Firenze apre alla modifica del codice degli appalti e viene subito rilanciato dal leader della Lega. Poi lo stop di Orlando

Simone Canettieri

Nei giorni scorsi sulle riaperture Matteo ha fatto asse con il governatore dell'Emilia Romagna: una strategia per creare zizzania al Nazareno

Creare zizzania nel Pd, rilanciare sui social gli avversari interni di Nicola Zingaretti: Matteo Salvini si diverte come un matto. E al Nazareno si stupiscono di come alcuni amministratori dem si prestino così a essere strumentalizzati dal leader della Lega.  L'ultimo caso, fresco fresco, è quello di Dario Nardella. 

"Anche il Pd (col sindaco di Firenze) chiede di cancellare il Codice degli Appalti per aprire i cantieri. Bene, avanti col Modello Genova”, dice infatti il leader della Lega Salvini, dopo le parole di Dario Nardella in un’intervista al Corriere della Sera.

Ipotesi che viene subito stoppata da Andrea Orlando, vicesegretario dei dem e ministro del Lavoro: "Vorrei dire, evitando ogni polemica al senatore Salvini, che il Pd non chiede di cancellare il Codice degli Appalti, cosa peraltro impossibile essendo in larga parte il recepimento di direttive europee.Il Pd, come ha fatto in questi mesi, lavora per semplificare le procedure, per ridurre il numero delle stazioni appaltanti, per superare la burocrazia difensiva". 

Ma questo è solo l'ultimo episodio. Nei giorni scorsi ha fatto ancora più rumore l'asse tra Stefano Bonaccini e Salvini sulle riaperture. Il governatore dell'Emilia Romagna che sempre in un'intervista rilanciava la possibilità di aprire i ristoranti anche a cena dove era possibile. "Proposta di assoluta buonsenso", è stata la chiosa del leader del Carroccio che si è spinto anche a condividere sui suoi canali social il virgolettato del governatore, altro papabile pretendente alla segreteria del Pd. Un gioco calcolato,  quello del capo del Carroccio. Che sta creando più di un fastidio al Pd. Con una sottolineatura che la dice lunga. "Ci sono nostri dirigenti che pur di andare contro a Nicola preferiscono farsi usare dal leader della Lega: contenti loro...".

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.