Astensione o fiducia? Salvini, Tajani e La Russa ci dicono cosa farà il centrodestra con Draghi
Forza Italia siederà al tavolo con "spirito costruttivo". "Ascoltiamo i contenuti", dice il leader della Lega. Ma per Fratelli d'Italia "non ci sono alternative a un governo non eletto"
"Con Draghi parleremo di lavoro, di taglio di tasse, di taglio di burocrazia, di riapertura di cantieri e chiederemo un confronto sui progetti", dice Matteo Salvini ai microfoni dei cronisti in vista delle consultazioni con il premier incaricato che si svolgeranno tra oggi e sabato. "Il confronto sarà sui temi veri e sono curioso. Per la Lega la scelta più comoda sarebbe quella di dire no, perché la via maestra sono le elezioni, ma per rispetto e per il bene del paese ascolteremo il professor Draghi".
Per Antonio Tajani il confronto con Mario Draghi, verso cui "c'è apprezzamento", avverrà con "uno spirito costruttivo". "Vedremo i contenuti", dice il vicepresidente di Forza Italia, che ricorda come Silvio Berlusconi si sia speso per la nomina di Draghi alla Banca centrale europea.
Ma le posizioni possibiliste di Lega e Forza Italia devono confrontarsi con la chiusura di Fratelli d'Italia. "La via maestra è quella delle elezioni", dice Ignazio La Russa. "La Meloni sta lavorando per tenere unito il centrodestra e di fronte alla nostra posizione che è 'no a qualunque governo che non siano le elezioni' è pronta a fare un passo intermedio, se anche gli altri lo faranno: astensione di tutto il centrodestra e poi insieme in un'opposizione patriottica", conclude il senatore di FdI.
Significa la fine dell'unità del centrodestra? "No, il centrodestra è forza di governo in tre quarti del paese", dice Salvini. "Cerchiamo di fare in modo che questo centrodestra resti coeso", aggiunge Tajani.


l'editoriale del direttore
Di fronte alla minaccia degli ayatollah riecco la sinistra del “sì, però”
