La manifestazione

Covid, gli imprenditori del gioco pubblico: "Comparto in ginocchio: favore alla criminalità"

Agenzie ippiche, totocalcio, sale scommesse: la protesta scende in piazza

In piazza Montecitorio i lavoratori di un settore con 150mila addetti. Il presidente Cardia: "Possiamo riaprire, i ristori sono irrisori"

Oggi hanno manifestato in piazza Montecitorio lavoratrici e imprenditrici del settore del gioco pubblico. Si tratta di un comparto che coinvolge oltre 150mila lavoratori.

 

  

Per molti quasi 10 mesi di chiusura sono di fatto insostenibili e si stanno traducendo in difficoltà economiche che si riflettono concretamente sulla vita quotidiana, con famiglie che non arrivano a fine mese. Il settore garantisce alle casse dello Stato un gettito erariale di oltre 11 miliardi, che tuttavia lo scorso anno si è dimezzato. Soldi che finiscono in grossa parte nelle tasche delle organizzazioni criminali.

 

Il rischio reale è che tante attività del settore non ripartano più. Alla manifestazione è intervenuto anche Geronimo Cardia, presidente dell'Associazione Concessionari Giochi Pubblici (Acadi). "La situazione è surreale, poiché il comparto potrebbe riaprire in totale sicurezza, sulla base di protocolli sanitari già esistenti che sono in grado di tutelare pienamente sia i lavoratori che gli utenti. Non a caso, nelle settimane in cui le attività hanno riaperto non si sono mai registrati focolai. Nel complesso la situazione è diventata insostenibile e oggi le lavoratrici e le imprenditrici del settore sono scese in piazza a Montecitorio per chiedere lo stesso trattamento riservato agli altri settori e l'erogazione di adeguati ristori economici, poiché quelli stanziati sino a oggi sono davvero irrisori". 

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