La storia

Calabria, candidata sindaco in quarantena: "Tra poco si vota ma non posso uscire"

Il caso nel comune di Delianuova, sciolto per mafia nel 2018, chiamato alle urne il 22 e il 23 novembre con una norma inserita nel decreto Ristori

Simone Canettieri

L'appello di Angela Strano: "Intervenga il Viminale per rinviare la data, mio figlio è positivo e sono bloccata fino al 10 in attesa dell'esito del tampone"

"Chiedo un intervento del Viminale affinché rinvii le elezioni: mio figlio è risultato positivo al coronavirus, io sono in quarantena fino al 10 novembre e in attesa dell'esito del tampone che ho fatto oggi. Dunque come faccio a chiudere la parte più importante della campagna elettorale?". 

Angela Strano è una professoressa di diritto di 48 anni, ma soprattutto è la candidata sindaco nel comune calabrese di Delianuova (Reggio Calabria), sciolto per mafia nel 2018 a seguito dell'operazione Iris. Questa amministrazione rientra tra quelle che dovranno votare il 22 e il 23 novembre. La norma è stata inserita, dopo che non risultava nella bozza, nel decreto Ristori. E così i comuni sciolti per infiltrazioni malavitose fra tre settimane torneranno alle urne.  In Calabria sono quattro.

Strano guida la lista civica "Rinascita deiese" (in contrapposizione a quella dello sfidante Rocco Licastro) e chiede un intervento del ministero dell'Interno. "Ho già scritto una mail al viceministro Mauri, sono in attesa di una risposta – dice la candidata al Foglio – il paese ha circa 3mila abitanti e ci sono una decina di positivi con molte persone in quarantena. E' impossibile svolgere così la campagna elettorale. Ai calabresi, come si dice dalle mie parti, bisogna parlare di persona. Ma così è tutto impossibile".

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