Roma, Conte a sorpresa in una scuola di periferia. Dribbla la Raggi e tace sui banchi fantasma

Non nascondiamo le criticità, ma le scuole non devono diventare “luogo di sterili polemiche politiche”, dice il premier. E sul caso dei banchi a rotelle sostiene che il commissario “risponderà, come sempre, in trasparenza“

Roberta Benvenuto

L'hanno avvertita alle 7.30 di questa mattina. Poche ore dopo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, avrebbe fatto la sua comparsa in una scuola della periferia di Roma. La "sua" scuola, tra Tor Bella Monaca e Torre Angela. Annalisa Laudando, la dirigente scolastica dell'istituto comprensivo di via Poseidone 66, ha ricevuto a sorpresa la visita del premier, che le ha chiesto quali fossero i problemi da affrontare in questi primi giorni di riapertura. “Ditemi quali sono le criticità”. La risposta è nei numeri: il 35 per cento degli studenti sono stranieri e il 18 per cento hanno disabilità. E poi c'è il fatto che per ora sono arrivati solo 460 banchi con le ruote sui 1.000 richiesti. Conte ne ha provato anche uno, e non ci ha tenuto a ribadire che le scuole non devono diventare “luogo di sterili polemiche politiche”.

Anche perché se gli anni scorsi nessuno ha nascosto le criticità, “quest'anno l'emergenza ci sfida a fare di più. I radar del governo sulla scuola non si spengono. Anzi, continueranno per tutto l'anno". E, nonostante i problemi, "qui l'anno è partito in modo ordinato”. E sulla vicenda dei banchi e della gestione del supercommissario Domenico Arcuri il premier si smarca: “Non mi faccia entrare nelle singole vicende, Arcuri risponderà, come sempre ha fatto, in piena trasparenza”.

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