Regionali nelle marche
Come fa una regione (ex) rossa a diventare feudo di Fratelli d'Italia?
Il Pd cerca alibi, il M5s si nasconde. Ma veri nodi da sciogliere per le regionali sono sanità, trasporti e infrastrutture. Un'indagine
Nemmeno quando Berlusconi era nei suoi cenci e alle elezioni regionali del 2010 il Pdl valeva il 31,20 per cento, le Marche erano così spostate a destra, con il candidato della coalizione scelto da Fratelli d’Italia – Francesco Acquaroli – dato per vincente di 15 punti. Tutt’altro che un moderato, il possibile futuro presidente della Regione, noto alle cronache per la famigerata “cena fascista”. Tant’è che anche i liberali di Forza Italia sono preoccupati dalla possibilità che vinca, ma ormai si sono rassegnati e preferiscono brindare anche loro al “cambiamento”, la parolina magica delle elezioni regionali nelle zone (ex) rosse, dove ormai tutto sembra possibile.
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- David Allegranti @davidallegranti
David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.