"La destra in Toscana non è una bestemmia", ci dice l'editore fiorentino Mario Curia
Parla l'autorevole esponente di Confindustria Firenze: "La sinistra ha pensato solo ai diritti civili. Il problema è il lavoro che non c’è. La Toscana felix non esiste più".
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Roma. “Il Pd non può pensare di prendere i voti in Toscana con l’allarme fascismo e lo spirito resistenziale”, dice al Foglio Mario Curia, editore, fondatore e presidente della casa editrice, autorevole esponente di Confindustria Firenze. “Il problema è il lavoro che non c’è. La Toscana felix non esiste più. Quel modello è finito e non da ora, da anni. La Toscana, piaccia o no, si è inceppata da dieci anni a questa parte. A parte la moda e le filiere legate a health care e farmaceutica, che spesso hanno il loro quartier generale altrove, il resto non va. C’è rimasto un po’ di metalmeccanica, ma a parte il Nuovo Pignone il resto della meccanica è legata sempre al sistema moda. Le università e la ricerca sono in profonda crisi. L’unica cosa sulla quale la Toscana può essere un modello è il sistema sanitario. D’altronde l’85 per cento del bilancio regionale è in spesa sanitaria, ma tutto il resto è trascurato. Pensiamo ai trasporti o alle infrastrutture che non ci sono. Ci sono zone della Toscana che i corrieri considerano come isole. La Maremma, il Grossetano, la Garfagnana: uno paga la tariffa come se fossero la Sardegna o la Sicilia”.
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- David Allegranti @davidallegranti
David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.