Il Pd e una cupa tentazione: la scorciatoia giudiziaria su migranti e identità al nord
Per governare l’immigrazione e sedurre il partito del pil, il Pd non può limitarsi a chiedere le dimissioni di Attilio Fontana e a scommettere sul processo a Salvini. Indagine sui due nuovi tabù della sinistra
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E ora basta balle sul nord
Via giudiziaria no, grazie. Nella vivacissima estate di passione in cui proverà a districarsi la politica italiana, tra gestione della pandemia, progetti per il recovery fund, campagna per le regionali, ritorno dell’immigrazione, polemiche sui barboncini, sovranisti a processo e scazzottate tra alleati di governo, c’è un doppio tema identitario con cui l’unico partito dotato di calzoni lunghi all’interno dell’esecutivo dovrà fare i conti. E i temi in questione coincidono con due questioni chiave, politicamente vitali. Il primo tema ha a che fare con la gestione dell’immigrazione, il secondo tema ha a che fare con la gestione della questione settentrionale. I due temi possono apparire come molto distanti l’uno dall’altro, ma presentano una pericolosa caratteristica comune, che se presa sotto gamba rischia di mortificare il profilo riformista del Pd: la tentazione di affrontare i due temi percorrendo la suicida via della scorciatoia giudiziaria. Sul primo punto la questione è chiara ed è fin troppo scontata e non ci vuole molto a capire che il Pd oggi si trova di fronte a un bivio importante. Da una parte c'è la possibilità di trasformare il processo a Salvini, sul caso Open Arms, in una formidabile arma per aggredire il trucismo con le armi della giustizia mediatica, trasformando così il senatore della Lega non semplicemente in un politico irresponsabile ma più direttamente in un furfante fino a prova a contraria.
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- Claudio Cerasa Direttore
Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.