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Il vero processo che serve su Salvini
Si può governare l’immigrazione rispettando lo stato di diritto. Si può proteggere l’Italia senza opporre sicurezza e umanità. Perché i partiti che vogliono archiviare il trucismo salviniano possono trovare alternative diverse dalla via giudiziaria
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Renzi: "Sì all'autorizzazione a processare Salvini, non abbiamo cambiato idea"
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“Gli avversari di Salvini devono trovare una via diversa da quella giudiziaria per combatterlo”
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Il processo è ai pieni poteri
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Il Pd e una cupa tentazione: la scorciatoia giudiziaria su migranti e identità al nord
Nessuna persona con la testa sulle spalle può augurarsi che il destino politico di un leader di partito venga deciso da una procura della Repubblica e il ragionamento naturalmente vale anche per Matteo Salvini che oggi pomeriggio in Senato dovrà difendersi da una richiesta a procedere da parte del Tribunale dei ministri che accusa l’ex ministro dell’Interno di “sequestro di persona plurimo aggravato e rifiuto di atti d’ufficio” per aver trattenuto nell’agosto del 2019 a bordo della nave Open Arms 164 migranti fatti scendere dalla stessa nave solo dopo venti giorni su ordine della procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio.
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- Claudio Cerasa Direttore
Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.