Ripartire senza cedere alla sete di una Mani Pulite 2.0

"E' giusto che la magistratura approfondisca alcuni possibili reati, ma c'è chi soffia sulla possibilità di creare un circo con una forte impronta giustizialista", dice il direttore del Foglio a Tagadà

Claudio Cerasa

"Da qualche giorno i dati sul contagio da coronavirus sono un po' più rassicuranti: la curva sembra calare, nonostante i tanti decessi e contagi. Ma improvvisamente sono comparse le inchieste", dice Tiziana Panella, conduttrice di Tagadà. "Sembra che nel nostro paese sia inevitabile".

 

"A fronte di reati sospettati è inevitabile che la magistratura si interessi", ribatte Claudio Cerasa. "Altro conto è il tifo affinché vi sia una sorta di Mani Pulite 2.0". Secondo il direttore del Foglio, "C'è evidentemente qualcuno che soffia sulla possibilità che ci sia durante riapertura paese circo mediatico giudiziario con fortissima impronta giustizialista che vada a risolvere problemi della politica con l'uso della magistratura. Questo non è accettabile. Non significa non vedere che ci sono state cose che vanno approfondite, soprattutto in Lombardia. Significa augurarsi che nella nuova fase dell'Italia i poteri restino separati e non si voglia utilizzare la magistratura per battaglie politiche".

  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.