Se la caccia all'untore parte dalle istituzioni

David Allegranti

In assenza di nemici chiari da individuare, si cercano capri espiatori

La caccia all’untore contagia non soltanto il popolo che non vede l’ora di fotografare e insultare dai balconi quelli che vanno a correre o a fare la spesa, secondo la retorica vigente dei presunti “furbetti”, ma pure chi fa parte delle istituzioni. Nicola Lodi, purtroppo noto anche al grande pubblico per le sue sortite contro i migranti in campagna elettorale, non è un passante ma il vicesindaco di Ferrara, città governata dalla Lega.

 
Sulla sua pagina Facebook, Lodi ha pubblicato venerdì 3 aprile un video nel quale inveisce contro un uomo che corre, dandogli dello “sfigato” e dicendogli di andare a casa perché “non può correre tutti i giorni in barba a tutti”. Estense.com, giornale locale di Ferrara, ha però raccontato tutta la storia: il runner in questione non è un “furbetto indisciplinato che non rispetta i divieti imposti per l’emergenza Covid-19”, ma “un invalido civile, anche conosciuto in città, con due tentativi di suicidio alle spalle, con una pesante patologia psichiatrica in essere e attualmente in cura”. L’attività fisica, secondo i medici, lo aiuta a stare meglio insieme alle cure farmacologiche. Stando a quanto scrive il giornale che ha riportato la notizia, Lodi è stato querelato e così toccherà anche a quelli che hanno insultato e minacciato pesantemente il runner (che è appunto un paziente psichiatrico ma anche se non lo fosse, sarebbe stato lo stesso).

 
Purtroppo non stupisce che chi specula politicamente sui più deboli per raccattare qualche voto sia alla costante ricerca di capri espiatori da usare come carne da macello. Così come non stupisce che ci sia anche chi è pronto a unirsi ai flagellatori per tentare una spregiudicata liberazione dalle proprie frustrazioni. In tempi di pandemia, in assenza di nemici chiari da individuare, si inseguono mitologici trasgressori da colpire. Quindi no, “non ne usciremo migliori”, come dice la retorica moralista. Gli stronzi continueranno semplicemente a essere stronzi come lo sono stati finora. L’emergenza fornisce loro soltanto un’occasione per distinguersi.

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  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.