Bettino Craxi (foto LaPresse)

Insieme ad Hammamet per celebrare Bettino Craxi

Stefania Craxi

Lettera aperta ai presidenti, segretari e responsabili di partito e ai leader politici e sindacali italiani in vista del ventesimo anniversario della morte del leader socialista: “Serve solo un po’ di amore per la verità”

Pubblichiamo il testo della lettera aperta che Stefania Craxi ha scritto ai presidenti, segretari e responsabili di partito e ai leader politici e sindacali italiani in vista del 19 gennaio 2020 quando, ad Hammamet, si celebrerà il ventesimo anniversario della scomparsa di Bettino Craxi.


 

Il prossimo 19 gennaio ricorre il ventesimo anniversario della scomparsa di Bettino Craxi, epilogo di una parabola umana e politica che ancora oggi, a distanza di due decenni, rimane, comunque la si pensi, un vulnus per il nostro Paese.

Ritengo superfluo se non offensivo avventurarmi in un racconto che ricordi cosa Craxi, con i suoi meriti ed i suoi eventuali errori, abbia rappresentato e rappresenti tutt’oggi nella storia e nella vita politica e istituzionale italiana ed internazionale.

 

Infatti, sono certa che, anche ad un osservatore meno attento, non possano sfuggire né i fatti né tantomeno le azioni, le idee e il pensiero di uomo che ha saputo guardare oltre le contingenze del suo tempo, leggendo con anticipo i tanti processi globali che avrebbero investito la nostra società e i fenomeni epocali che l’attraversano. Una qualità, questa, che gli consentì, tanto nella veste politica che in quella istituzionale, di giocare un ruolo di primo piano sullo scenario internazionale, dando lustro, dignità e orgoglio ad un Paese che amava ed a cui ha dedicato la sua intera vita.

 

Un anniversario, pertanto, può essere un’ottima occasione per riflettere e approfondire. Non serve solo per esercitare la memoria ma anche, se si vuole, a sanare ferite, fare i conti con un passato che sembra non passare e porre fine a tante, troppe, storture che gravano sul presente e ne condizionano il futuro.

Gli anni che diventano storia aiutano a dare una lettura più serena, più giusta, più equilibrata e, soprattutto più veritiera, sulla storia di Craxi, sulla sua figura e il suo operato, e su quella di un’intera epoca repubblicana.

 

Senza particolari sforzi, senza particolari travagli, credo si possa e si debba oggi percorrere un pezzo di strada in avanti, fare i conti con Craxi e, con serenità, consegnare questa figura alla storia positiva e condivisa del Paese. Può essere questo il momento per gesti significativi tesi a riparare ad una ingiustizia umana ancor prima che politica.

 

E’ per questa ragione che ho deciso di prendere carta e penna e invitarVi pubblicamente alle iniziative che la Fondazione Craxi ha organizzato, come da consuetudine, in Tunisia, ad Hammamet, dal 17 al 19 gennaio e che, vista la ricorrenza, saranno particolarmente solenni e vedranno, insieme a tanti cittadini italiani e tunisini, la presenza di importanti personalità dell’economia, dell’impresa, dell’arte, dello spettacolo e della cultura, che sentono vivo il desiderio di rendere onore e meriti ad un uomo che si è speso per il bene del suo popolo e per un’Italia che voleva grande tra i grandi.

 

Come sempre, un gesto conterà più di tante parole. Per compierlo, serve spogliarsi dai retaggi del passato, guardare al domani più che al presente. Non serve coraggio, né alcun calcolo politico o personale. Serve solo un po’ di amore per la verità.