Nicola Morra (foto LaPresse)

L'assalto velato di Morra alla leadership di Di Maio

Il presidente dell'Antimafia organizza domani una nuova riunione per riflettere coi parlamentari sulla crisi del Movimento. Un incontro sovversivo? No, secondo il senatore. Ma, per non rischiare, Di Maio fa sapere che ci sarà

Nicola Morra ci riprova. Il senatore grillino, presidente della Commissione parlamentare Antimafia, tenta di riappacificare il Movimento attraversato da una forte crisi di identità organizzando per domani un incontro a Palazzo Madama aperto a tutti i parlamentari del M5s. Sarà “un momento di riflessione collettiva e condivisa sul momento storico/politico che stiamo vivendo ed affrontando”, scrive Morra nella mail inviata ai parlamentari. E aggiunge: “Vorrei confrontarmi con voi in maniera costruttiva sulla nostra identità”. La riunione indetta per mercoledì non è il primo tentativo del senatore calabrese di rimettere ordine tra i parlamentari grillini. Già il 6 novembre Morra aveva organizzato un incontro a Palazzo San Macuto con gli stessi propositi, a cui avevano partecipato una trentina di parlamentari. In quell'occasione il presidente dell'Antimafia aveva specificato che quella organizzata da lui non era una riunione sovversiva, ma solo un incontro per fare il punto sulla situazione.

 

Domani, molto probabilmente presenzierà alla riunione anche il capo politico Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri, la cui leadership è sempre più traballante, tenta in questo modo di screditare le voci di chi vede nell'iniziativa di Morra un tentativo di rubare consensi, tra i parlamentari, al capo politico. E se per il presidente dell'Antimafia il ruolo di capo politico di Di Maio non è in discussione, ciò non vale per tutti i parlamentari che hanno partecipato alla riunione del 6 novembre. Durante la riunione a Palazzo San Macuto il senatore M5s Mario Giarrusso ha attaccato duramente Di Maio: "Qui c'è una persona che deve assumersi la responsabilità, siamo in caduta libera, abbiamo perso i due terzi dei voti", si è sfogato Giarrusso. A cui hanno fato eco le parole del deputato Giovanni Trizzino ("Qui serve un elettroshock"), che in quell'occasione illustrò i dieci punti del suo documento sulla riorganizzazione del Movimento.

 

Ma forse Di Maio non ha ragione di preoccuparsi eccessivamente. Dai parlamentari che hanno partecipato all'incontro del 6 novembre non è trapelato entusiasmo. Secondo molti, quello di Morra è stato un tentativo troppo retorico, per nulla pratico, di risolvere i problemi che attanagliano il Movimento. E forse, proprio per afferrare il dibattito fermo sui massimi sistemi e riportarlo sulla terra ferma, il senatore grillino ha deciso di indire una nuova riunione. Insomma, presentandosi domani di fronte ai suoi parlamentari, Di Maio dovrà correre il rischio di confrontarsi con la realtà. Altrimenti quella di Morra, da innocua riunione, potrebbe fungere da cassa di risonanza delle rimostranze dei parlamentari grillini nel confronti del loro capo politico. Un'eventualità che Di Maio vuole, senza dubbio, evitare.

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