Nicola Zingaretti (foto LaPresse)

Passeggiate romane

Dopo Bologna Zingaretti si sente più forte, ma l'Emilia resta un'incognita

Il segretario del Pd è soddisfatto. Intanto, dietro le quinte della Convention democratica, si è parlato molto di elezioni anticipate

Nicola Zingaretti è soddisfatto di come sia andata la tre giorni bolognese del suo partito. Nonostante le polemiche aperte dalla sua proposta di approvare lo ius soli e lo ius culturae, che non è piaciuta non solo a Luigi Di Maio, ma nemmeno al governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, preoccupato di perdere la regione, il segretario del Pd è convinto di aver smosso le acque. E, comunque, di “aver rimesso in campo il Pd e aver dimostrato che noi non ci assoggettiamo a tutte le richieste dei grillini”. Meno soddisfatta però la minoranza interna di Base riformista. Non è un caso infatti che la segreteria collegiale tardi a essere varata. Una settimana fa si era stabilito che venisse costituita domenica, nella giornata conclusiva dei lavori dell’assemblea nazionale. Ma così non è stato.

 

 

La lunga kermesse bolognese del Pd ha avuto momenti di tensione non tanto dovuti alla politica quanto all’organizzazione dell’iniziativa. Il segretario del partito infatti avrebbe voluto parlare domenica a mezzogiorno e mezzo per “stare” sui telegiornali dell’ora di pranzo. Ma Gianni Cuperlo, a cui era affidata la gestione della Convention, è stato inflessibile. E così Nicola Zingaretti è stato costretto a parlar alle due. L’unico per cui Cuperlo è stato costretto a fare uno strappo nella sua rigida scaletta degli interventi è stato Stefano Bonaccini. Ma non poteva essere altrimenti: il governatore dell’Emilia-Romagna doveva scappare a causa delle inondazioni che hanno flagellato la sua regione.

 

Sempre a proposito di Gianni Cuperlo. Sarà veramente lui il candidato del Pd nelle suppletive che si svolgeranno nel collegio Roma uno quando Paolo Gentiloni si dimetterà perché commissario europeo? Quel posto a dire il vero è ambito da molti. Ci ha fatto un pensierino Giuseppe Conte. Lo ha fatto anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. E pure Zingaretti. La prudenza suggerirebbe di candidare Cuperlo, perché un’eventuale sconfitta elettorale del premier, del ministro o del segretario del Pd potrebbe avere delle ripercussioni, ma come è noto in politica non sempre la cautela vince.

 

 

Dietro le quinte della Convention democratica si è parlato molto di elezioni anticipate. E’ una prospettiva questa che ormai viene presa in considerazione dal Partito democratico. Basterebbe l’incidente dell’Emilia-Romagna per accendere la miccia del voto. E a Bologna si sussurrava che anche il Quirinale a quel punto sarebbe disposto a dare il via libera.

 

Emilia-Romagna al centro di tutto: venerdì sarà annunciata a Rimini la nascita di uno dei gruppi consiliari più numerosi di Italia Viva in una città capoluogo di provincia. Il gruppo, a sostegno del sindaco di centrosinistra Andrea Gnassi, sarà composta da quattro consiglieri comunali di “Patto Civico”, lista promossa da Sergio Pizzolante, e da una consigliera eletta con il Pd: Barbara Vinci.