Conte lancia il suo governo allontanandosi dalla Russia e archiviando Rousseau

Il premier ha accettato l'incarico da parte del presidente Mattarella di formare un nuovo governo: "Dobbiamo consentire all’Italia di svolgere in Ue il ruolo che merita. Il Paese ha l’esigenza di procedere speditamente"

Il 23 maggio 2018 s'era presentato come "l'avvocato difensore del popolo italiano", garante del "governo del cambiamento", di quel "contratto su cui si fonda questa esperienza rappresenta in pieno le aspettative di cambiamento degli italiani". Qualche giorno dopo, il 5 giugno, nel suo discorso di insediamento aveva detto che il cambiamento sarebbe stato non solo nazionale, ma anche internazionale: "Saremo fautori di una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche". Poco più di un anno dopo il “governo del cambiamento" non c’è più ma a cambiare è stato Giuseppe Conte. E parecchio. Fuori Salvini e la Russia, dentro il lavoro da fare per sistemare i conti, per evitare l'aumento dell'Iva ma, soprattutto, dentro l'Europa e l’europeismo.

 

 

“Con tutti i gruppi parlamentari che hanno manifestato di essere disponibili a sostenere questo progetto politico – ha sottolineato il premier subito dopo aver accettato, con riserva, l’incarico ricevuto da Sergio Mattarella – dobbiamo consentire all’Italia di svolgere in Ue il ruolo che merita. Il Paese ha l’esigenza di procedere speditamente".

  

 

Insomma bisogna fare in fretta perché "dobbiamo uscire al più presto dall’incertezza politica innescata dalla crisi di governo". Per questo serve una manovra "che contrasti l'aumento dell'Iva e che tuteli i risparmiatori con una solida prospettiva di sviluppo sociale". Perché "dobbiamo adoperarci per trasformare questo momento di crisi in opportunità e in occasione di rilancio. Il Paese ha l’esigenza di procedere speditamente".

 

Tempi rapidi, almeno stando al messaggio che Conte lancia dal Quirinale, e soprattutto nessuno scherzo. Un messaggio che sembra rivolto soprattutto al M5s. Perché ora che il presidente della Repubblica gli ha affidato l’incarico, non sarà certo la piattaforma Rousseau a far saltare tutto. Con buona pace degli amanti della democrazia diretta. "Realizzerò un governo nel segno della novità – ha assicurato Conte – è quello che mi chiedono le forze politiche che hanno annunciato la disponibilità a farne parte".

  

  

"Questo è il momento di una nuova stagione", si augura Conte, che sottolinea la necessità di "un’ampia stagione riformatrice, di rilancio e di speranza, che offra al Paese risposte e anche certezze".