L'inversione di Conte: la Tav va completata. E il M5s piemontese s'infuria

Il presidente del Consiglio dice sì alla realizzazione dell'opera: “Non realizzarla costerebbe molto di più”. Ma il capogruppo grillino in Regione si appella ai deputati: “Facciano valere le nostre posizioni”

Hanno provato in tutti i modi a portare il treno su un binario morto, a condurlo verso una destinazione diversa da quella prevista. Hanno spiegato che si trattava di un'opera inutile, forse persino dannosa, che andava fermata o, se proprio non ci si riusciva, modificata. Alla fine, come nella miglior tradizione, le cose sono andate all'opposto di quanto promesso: la Tav Torino-Lione verrà completata.

 

A spiegarlo il premier Giuseppe Conte che, anche per risparmiarsi l'imbarazzo di giustificare davanti ai giornalisti questa clamorosa inversione, ha deciso di affidare il proprio pensiero a un videomessaggio. “Rappresento un governo appoggiato da due forze politiche che sul punto la pensano in maniera opposta - ha spiegato -. La priorità è tutelare gli interessi dei cittadini perché in gioco ci sono tanti soldi, che sono vostri, e vanno gestiti con la massima attenzione. Vanno gestiti, se mi permettete, come farebbe un buon padre di famiglia”.

 

“Non realizzare la Tav costerebbe molto di più - ha aggiunto -. Dico questo pensando agli interessi nazionali. Questa è la posizione del governo. Per bloccare l'opera non potremmo confidare nel mutuo dissenso di altri protagonisti, la Francia e la stessa Europa. A queste condizioni solo il Parlamento potrebbe assumere una decisione unilaterale, viste anche le leggi di ratifica adottate proprio del Parlamento su questo punto”. Tradotto: tutto quello che è stato raccontato in questi mesi non esisteva. Non c'era alcuna possibilità di bloccare l'opera.

 

Una bocciatura netta della “linea Toninelli” anche se Conte, forse per indorare la pillola, lo ha ringraziato pubblicamente perché “ulteriori finanziamenti dell'Unione Europea saranno disponibili grazie all'impegno del ministro”.

 

Poco importa, il M5s Piemonte è già sul piede di guerra. “Le parole di Conte sulla Tav? L'analisi costi-benefici ha detto altro, non vedo come si possa rovesciare l'esito di un'analisi fatta da tecnici. Come ha detto il premier, il Parlamento è sovrano, mi aspetto che i nostri parlamentari sappiano far valere la nostra posizione politica e che trovino il modo di farla pesare. Questa è una decisione politica - dice all'Adnkronos Francesca Frediani, capogruppo M5s in Regione Piemonte - Se sono delusa dal premier? Conte non è uno del M5s, sono delusa dal fatto che non si faccia pesare la nostra posizione politica. Sono una portavoce del territorio ed è col territorio che mi devo confrontare. Io ho rispettato il mio mandato, sono a disposizione delle persone che me l'hanno dato. Io non ho tradito il mio mandato, non ho tradito il M5s, perché il M5s è No Tav”.

 

 

Anche il senatore grillino piemontese, Alberto Airola, grande sostenitore della linea No Tav, attacca.

 

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