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Venti di crisi tra Salvini e Di Maio. La situazione del governo è grave ma non è seria

Dopo il voto grillino per Ursula von der Leyen, il ministro dell'Interno attacca: “La fiducia è rotta. Oltre questo governo ci sono solo le elezioni”. Stavolta lo scontro non è tattico ma politico, quasi elettorale

Da Helsinki, dove si trova al forum dei ministri degli interni, Matteo Salvini avvisa che non parteciperà “al Consiglio dei ministri di domani” e neppure “al vertice sulle Autonomie”, un po' perché, a suo avviso, “non c'è nulla di eclatante”, ma soprattutto perché la “fiducia è rotta”. Eppure, aggiunge, “io ci avevo creduto in questo rapporto. Ora Di Maio dice che starei coprendo la storia della Russia? Ecco questo è quel che intendo dicendo che la fiducia è rotta. Tra l'altro io quando i padri dei miei alleati hanno avuto problemi non ho mai fiatato, mah”. In realtà più che il caso Savoini (anche se l'Espresso annuncia rivelazioni con nuove carte nel numero in edicola domenica ndr), a far sbottare il leader leghista è stato il voto grillino pro Ursula von der Leyen: “Cinque stelle e Pd? Da due giorni sono già al governo insieme, per ora a Bruxelles. Tradendo il voto degli Italiani che volevano il cambiamento, i grillini hanno votato il presidente della nuova Commissione europea, proposto da Merkel e Macron, insieme a Renzi e Berlusconi. Una scelta gravissima, altro che democrazia e trasparenza”.

 

   

Un litigio, l'ennesimo, tra le due forze della maggioranza di governo. Un litigio che questa volta, però, sembra più grave delle altre. In mattinata era stato Luigi Di Maio, ospite a Uno Mattina su Raiuno, ad attaccare l'alleato di governo: “La Lega ci accusa di aver votato per von der Leyen. La Lega sta mentendo, c'era un accordo per votarla in cambio del commissario. Poi hanno capito che non riuscivano ad avere il commissario e si sono ritirati. Noi non abbiamo votato per una poltrona”. Nel pomeriggio la risposta del leghista: Di Maio “non ha più la mia fiducia, anche personale. Oltre questo governo ci sono solo le elezioni, la finestra elettorale è sempre aperta”. Nel frattempo il vicepremier grillino, dopo aver replicato agli attacchi con una diretta su Facebook, ha convocato un vertice con i suoi fedelissimi e i capigruppo del M5s alla Camera e al Senato.

 

Lo scontro, stavolta, sembra meno tattico e più politico. E viene quasi da pensare che il governo possa cadere da un momento all'altro. Non a caso, il deputato leghista toscano Guglielmo Picchi, sottosegretario agli Affari Esteri, twitta un messaggio che lascia poco spazio all'immaginazione.

  

 

C'è una domanda, però, che al momento non sembra avere risposta: cosa succederà dopo? Salvini chiama in causa Sergio Mattarella: “C'è un presidente della Repubblica che fortunatamente è garante del fatto che questo rimanga un paese democratico, dunque queste domande le dovreste fare a lui”. La risposta, però, potrebbe non piacere troppo al leader della Lega.