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Il Venezuela, Salvini e la difesa della democrazia come valore negoziabile

Claudio Cerasa

Il vicepremier leghista condanna gli orrori di Maduro. Ma la posizione del governo è inconciliabile con le sue dichiarazioni 

Al direttore - Martedì Salvini ha detto con chiarezza che con Maduro non si può stare. Resta un punto da chiarire: è la posizione di Salvini o la posizione del governo?

Luca Zino


   
Sul Venezuela Matteo Salvini ha scelto di stare dalla parte giusta della storia, condannando gli orrori di Maduro e dando il suo sostegno a Guaidó. La posizione dell’Italia, purtroppo, è molto diversa da quella di Salvini e non a caso poco tempo fa Maduro ha mandato dei ringraziamenti ufficiali al nostro governo. Il punto ora è molto semplice da capire: se per Salvini la difesa della democrazia è un valore negoziabile, la posizione dell’Italia resterà ambigua come è oggi; se per Salvini la difesa della democrazia è un valore non negoziabile, la posizione dell’Italia dovrà cambiare a costo di rompere l’equilibrio del governo. Fino a quando le cose giuste che dirà Salvini resteranno nell’ambito dei valori negoziabili, Salvini resterà un leader solo chiacchiere, distintivo e libri con CasaPound.

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.