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La Sicilia boccia il M5s. Ma anche la Lega non sfonda

A Bagheria e Gela archiviato il grillismo amministrativo. Nel comune palermitano è stato eletto Filippo Tripoli, sostenuto dal centrosinistra e da un pezzo di centrodestra, in quello nisseno al ballottaggio andranno Lucio Greco e Giuseppe Spata

Il voto per le amministrative in Sicilia non ha portato una vittoria netta per la Lega, che in ogni caso è cresciuta, mentre ha premiato le alleanze fra centrodestra e centrosinistra. Ha inoltre bocciato il Movimento 5 stelle (non solo) dove aveva governato. E così gli elettori di Bagheria e Gela, comuni che avevano espresso un'amministrazione grillina alle ultime amministrative, hanno così deciso di archiviare l'esperimento pentastellato. 

     

Nel comune palermitano Filippo Tripoli, sostenuto dal centrosinistra e da un pezzo di centrodestra, ha raccolto il 46 per cento dei consensi, superando così la soglia del 40 per cento dei voti, ossia quella richiesta per essere eletto al primo turno. La candidata M5s, Romina Aiello, si è fermata al 10 per cento, mentre al secondo posto si è piazzato quello del centrodestra e della Lega, Gino Di Stefano (32 per cento). A Gela invece sarà necessario il ballottaggio tra il candidato espressione del corrente di Forza Italia vicina a Gianfranco Miccichè e il Pd, Lucio Greco, che ha ottenuto il 37 per cento dei voti, e quello dell'altra parte del centrodestra supportata dalla Lega, Giuseppe Spata, che si è fermato al 31 per cento.

 

Anche per l'unico capoluogo di provincia al voto, Caltanissetta, sarà necessario il ballottaggio. Al secondo turno l'elettorato dovrà scegliere tra Michele Giarratana (37 per cento), appoggiato dal centrodestra, e Roberto Gambino (20 per cento) del M5s; terzo è arrivato il candidato del centrosinistra, Salvatore Messana, che ha preceduto Oscar Aiello della Lega.

 

Aci Castello invece ha eletto il suo primo cittadino al primo turno Carmelo Scadurra, sostenuto dal Pd (ma senza simbolo) e da alcune liste civiche di centrosinistra, ha ottenuto il 53,74 per cento dei voti, avendo così la meglio sul candidato del centrodestra Ignazia Carbone, fermatasi al 30,88, e quello del Movimento 5 stelle Antonio Bonaccorso, che ha preso il 15,38 per cento.

 

A Castelvetrano, comune che due anni fa era stato commissariato per infiltrazioni mafiose, andranno al ballottaggio il candidato del centrodestra, ma senza la presenza di Lega e Fratelli d'Italia in lista, Calogero Martire, che ha ottenuto il 29 per cento dei voti, e il grillino Enzo Alfano fermatosi al 28 per cento. Fuori dal secondo turno l'unico candidato in questa tornata di elezioni col simbolo del Pd, Pasquale Calamia.

 

A Mazara del Vallo, Salvatore Quinci (33 per cento) sostenuto da diverse liste civiche sfiderà il leghista Giorgio Randazzo (21,1 per cento) al ballottaggio. A Monreale invece gli elettori dovranno scegliere tra Alberto Arcidiacono (24 per cento), espressioni degli autonomisti e della lista civica Diventeràbellissima, e il sindaco uscente Pietro Capizzi (23 per cento), appoggiato da una parte del Pd e da pezzi del centrodestra.

 

L'affluenza

Alle urne dei 34 comuni siciliani si è recato il 58,42 per cento degli aventi diritto, per un totale 254.687 elettori. La provincia di Messina è stata quella dove si è registrata l'affluenza più alta: 68,34 per cento. Ultimo posto invece per quella di Agrigento: 44,43 per cento.