Amici grillini, pagate!

Valerio Valentini

Italia 5 stelle chiude in rosso, e il tesoriere Battelli riscuote: “Contributo volontario? Sì, ma 2.000 euro a testa”

Roma. “Sergio, Sergio, perché mi perseguiti?”. Tra i tanti parlamentari grillini infuriati, c’è pure chi prova a sdrammatizzare, ricorrendo alla citazione biblica. E certo, nulla di più lontano ci sarebbe, rispetto all’austerità di Saulo (poi san Paolo), dell’indole esuberante di Sergio Battelli, scanzonato chitarrista a tempo perso, ex venditore di canarini con la terza media e finito per meriti mai del tutto chiariti a fare il tesoriere del gruppo del M5s alla Camera. Nulla, se non l’inflessibilità nel richiedere ai morosi, o presunti tali, di finanziare le casse sofferenti del Movimento. “Si tratta di contributi volontari”, dice il deputato ligure. “Un semplice alert”. “Ma se sono volontari, perché richiederli?”, si lamentano i parlamentari del M5s, specie quelli raggiunti, nelle scorse ore, dalle telefonate della segretaria di Battelli.

 

 

Sergio Battelli (foto Imagoeconomica)

 

Il problema, a quanto raccontano i vertici del M5s, è sorto in realtà con l’organizzazione di Italia a 5 stelle, la kermesse di fine ottobre svolta al Circo Massimo. Per realizzare quell’evento, lo staff del Movimento aveva chiesto ai parlamentari “un contributo volontario”. Un’offerta libera, però, solo in parte, visto che i vertici del partito si erano subito premurati di indicare l’entità del versamento: “Tra i mille e i duemila euro”, confermano dall’entourage di Battelli. E, di fronte a questa seppur limitata possibilità di scelta, sono stati parecchi i grillini che hanno versato mille euro. E così, nei giorni scorsi, ecco la chiamata della zelante collaboratrice del tesoriere: “Salve, ci risulta che hai versato solo mille euro. Alcuni tuoi colleghi hanno donato il doppio. Sarebbe il caso che anche tu ti adeguassi”. Insomma: bisogna versare duemila euro, questa è la richiesta. Rivolta anche a quei parlamentari eletti nelle regioni dove a breve si voterà, come l’Abruzzo, la Sardegna e il Piemonte, e a cui era stato – raccontano – garantito in via informale di potere risparmiare qualcosa ora per potere poi spendere, e spendersi, nella imminente campagna elettorale. E invece niente: tutto e subito. Battelli, dal canto suo, la spiega così: “Per Italia 5 stelle avevamo fatto dei conti che poi non si sono rivelati esatti. E dunque abbiamo pensato di chiedere uno sforzo maggiore ai nostri parlamentari che erano stati meno generosi, tutto qui”.

 

E come mai questi conti sballati? Battelli spiega che “abbiamo speso un po’ di più di quanto avevamo preventivato”, mentre deputati e senatori grillini contestano che l’ammanco è stato causato dalle minori donazioni da parte degli attivisti, evidentemente meno entusiasti degli scorsi anni, nonostante gli accorati appelli alla contribuzione da parte del figlio padrone Davide Casaleggio, di Paola Taverna e Fabio Massimo Castaldo, vicepresidenti del Senato e del Parlamento europeo. “In ogni caso – precisano dallo staff di Battelli – ad essersi occupato della contabilità di Italia 5 stelle, quest’anno, è stato Francesco Silvestri”.

 

Ed è un peccato che il 37enne deputato romano, arrivato alla Camera dopo quattro anni di apprendistato come portaborse del senatore veneto Giovanni Endrizzi, non abbia voluto risponderci, nonostante i nostri numerosi tentativi di contattarlo. Sarebbe stato interessante, ad esempio, chiedergli un rendiconto delle spese effettuate per l’organizzazione della festa di partito al Circo Massimo. Stessa richiesta, peraltro, che hanno avanzato anche alcuni parlamentari, prima di procedere al versamento. E d’altronde, neppure delle passate edizioni di Italia 5 stelle esiste una rendicontazione puntuale. Quel che sorprende, semmai, è scoprire che sul sito del M5s è ancora attivo il banner per effettuare una donazione. “Ti chiediamo di aiutarci ad organizzare questo grande evento donando la somma che preferisci”, esorta il Sacro Blog, dove nessuno pare ricordare che la festa è passata da un pezzo. E nessuno sembra consapevole neppure di un altro fatto: e cioè che il M5s non ha mai accettato donazioni superiori ai 5 mila euro (“Il nostro solo lobbista è il popolo italiano”, sentenziava il figlio della giungla Di Battista), mentre per la kermesse non è previsto alcun limite.

 

Ma i malumori dei parlamentari, in tema di restituzioni, non hanno a che fare solo con Italia 5 stelle. La scorsa settimana era fissata la scadenza per la restituzione dei 6 mila euro relativa agli stipendi di luglio, agosto e settembre. E non tutti hanno rispettato l’ultimatum. C’è, infatti, chi ha evidenziato alcuni problemi: da un lato ci sono, ad esempio, alcuni parlamentari che stanno divorziando, e sanno già che l’assegno di mantenimento al coniuge verrà calcolato sulla base dell’intero stipendio, e non di quanto effettivamente percepito al netto delle restituzioni; dall’altro, ci sono dipendenti statali che lamentano il fatto che, essendo entrati in aspettativa obbligatoria, sono comunque tenuti a pagare una parte dei contributi figurativi per non vedersi decurtata la pensione, e questa quota non può essere in alcun modo fatta confluire nella voce delle restituzioni. Di tutta risposta, i grandi capi del M5s hanno lanciato su Rousseau la funzione “Segnalazioni”, una specie di camera della delazione anonima dove potere additare “in maniera puntuale e tempestiva iscritti, candidati e portavoce eletti che non rispettano i principi che stanno alla base del M5S”. Uno strumento, pare, nato per evitare che sul carro del M5s, specie nei territori, saltassero opportunisti dell’ultim’ora, o comunque persone che coi supposti valori originari del grillismo ha ben poca sintonia. Ma la coincidenza temporale con la polemica interna sulle rendicontazioni ha generato più di qualche sospetto: “Ma cos’è, la santa Inquisizione?”, si sono lamentati alcuni deputati. La senatrice Elena Fattori, invece, evidenzia un altro paradosso: “A decidere sui vari casi segnalati saranno i probiviri. Che sono scelti da Di Maio e sono a loro volta dei portavoce eletti, e in un caso, quello di Riccardo Fraccaro, ministri. E se io volessi segnalare proprio uno di loro, o un parlamentare a loro vicino? C’è un evidente conflitto d’interessi”.