L'aula di Montecitorio (foto LaPresse)

I deputati bocciano l'inglese di Giggino

Paolo Emilio Russo e Gianluca De Filio

Le osservazioni del Comitato per la legislazione di Montecitorio sulla Manovra: “Meglio usare l'italiano che parole come blockchain o internet of things”. E nella legge manca anche una definizione di “pensioni di cittadinanza”

Le “pensioni di cittadinanza” costituiscono uno dei pilastri della legge di Bilancio 2019: all’articolo 21, comma 1, sono stanziati ben 9 miliardi di euro per attuarle, insieme al “reddito di cittadinanza”. Peccato, però, che giuridicamente questo termine sia sconosciuto e non abbia alcun significato. A rilevarlo è il Comitato per la legislazione della Camera dei Deputati. Nel parere espresso sulla legge di Bilancio (foto sotto) scrive: “Il comma 1 dell’articolo 21 non reca una definizioni di pensioni di cittadinanza, definizione anch’essa mancante, allo stato nell’ordinamento”.

I componenti del comitato chiedono dunque con un'apposita osservazione alla Commissione Bilancio di “Introdurre una definizione di pensioni di cittadinanza”.

 

 

   

I rilievi del Comitato non si fermano qui e riguardano anche alcuni termini in lingua straniera inclusi, senza alcuna spiegazione, nel testo della Manovra. L’articolo 19 della legge parla di Blockchain, Internet of Things e Voucher Manager, ma per queste espressioni, scrive il Comitato, non esiste una chiara definizione normativa. Ecco perché formulano un’altra osservazione e chiedono di inserire definizioni specifiche per questi termini. Già che c’è il Comitato chiede anche di sostituire “venture capital” con “capitale di rischio” (foto sotto).

 

 

 

Le norme “incriminate” sono tutte di competenza di Luigi Di Maio. Che vorrebbe far l’“americano”. Ma il Comitato gli ricorda, pacatamente, che che fa il ministro “in Italy”.

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